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Riscossione Sicilia, ‘risoluzione’ tra Regione e Governo: “Si faccia chiarezza”

mercoledì 26 Giugno 2019

La commissione bilancio dell’Ars, qualche giorno fa ha approvato la risoluzione in merito a Riscossione Sicilia tra il governo dell’Isola e quello nazionale. La commissione cerca così di pressare il Governo Regionale per risolvere velocemente le incombenze che attanagliano l’ente che si occupa di riscossione dei tributi.

L’articolo 28 della legge regionale del 11 agosto 2017 autorizza il Governo della Regione ad avviare le procedure di liquidazione di Riscossione Sicilia S.p.a previa stipula entro il 31 dicembre 2019 di apposita convenzione con il Ministero dell’economia e affidare la gestione ad Adr (Agenzia delle entrate Riscossione, ex Equitalia ndr). O in alternativa, ad avviare le procedure per la costituzione di un nuovo soggetto giuridico strategico.

E’ oramai noto a tutti che l’agenzia siciliana naviga in cattive acque da alcuni anni.

Stando al documento della commissione, la situazione debitoria della società “nei confronti dello Stato, della Regione e dell’Istituto bancario Monte Paschi di Siena, è per un ammontare complessivo di circa 400 milioni di euro”.

La risoluzione arriva a seguito delle recenti interlocuzioni che non hanno, a quanto pare, al momento, prodotto alcun risultato. Si legge nel documento: “la commissione al bilancio, impegna il governo della Regione a definire in via d’urgenza una proposta da presentare al Governo nazionale in ordine al futuro del servizio di riscossione nel territorio regionale…a porre in essere ogni conseguente utile iniziativa presso il Governo e le Camere del Parlemento nazionale”.

La parola ai protagonisti

“La risoluzione approvata qualche giorno fa dalla Commissione Finanze dell’Ars va nella direzione auspicata da sindacato e lavoratori di Riscossione Sicilia, spingendo il Governo regionale a dichiarare le sue intenzioni, che non possono essere difformi da quanto previsto dalla Legge regionale 16/2017”.

Dice al ilSicilia.it, il sindacalista della Fisac Cgil, Massimo Cafari. “La lettera del Ministero dell’economia del 6 giugno scorso, dimostra la mancanza di chiarezza con cui il Governo regionale ha affrontato una delle questioni più delicate nel panorama regionale: è necessario che il Governo regionale applichi con trasparenza la Legge regionale 17 del 2017, rendendo noti i termini con cui si sta dipanando il dialogo con lo Stato. Lavoratrici e lavoratori di Riscossione Sicilia sono certi che non esista alternativa più economica ed efficace per la Sicilia, se non quella di trovare rapidamente un accordo con il Governo nazionale. Il servizio di riscossione deve essere omogeneo in tutto il territorio nazionale, ed i cittadini siciliani hanno il diritto di fruire degli stessi servizi offerti al resto dei cittadini italiani. E non possono esistere lavoratori di serie A e lavoratori di serie B : al personale di Riscossione Sicilia vanno garantiti gli stessi diritti dei lavoratori del settore riscossione”.

Le parole del componente della commissione della commissione al bilancio, Vincenzo Figuccia, sono in linea con il sindacalista.

“La Risoluzione entra perfettamente nel cuore del problema. Auspico fortemente così come è richiesto dai dipendenti e dalle organizzazioni sindacali tutti, che si proceda prioritariamente all’affidamento ad Adr della riscossione dei tributi in Sicilia”. Afferma al IlSicilia.it il deputato regionale dell’Udc.

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