“Le periferie urbane delle grandi citta’ siciliane sono fra le piu’ pesantemente colpite dal previsto blocco del bando per le periferie, votato nell’ambito del cosiddetto ‘Milleproroghe’. Un danno complessivo che supera certamente i 300 milioni di euro, se si tiene conto delle risorse aggiuntive pubbliche e private che tutti gli enti coinvolti avevano gia’ reperito e messo a disposizione. Solo a Palermo ad esempio, il progetto RUIS per la riqualificazione urbana e la sicurezza, prevede complessivamente 50 interventi per oltre 180 milioni”. Lo ha dichiarato il sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando.
“Ma e’ un danno che colpisce in modo indiscriminato le tre aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina – aggiunge – e le citta’ di Enna, Caltanissetta, Agrigento, Ragusa, Siracusa e Trapani. Se davvero “prima gli italiani” viene da chiedersi, “quali italiani?!” Certamente non quelli che vivono nelle periferie delle grandi citta’! Per questo i sindaci siciliani e l’ANCI Sicilia fanno propria la battaglia di ANCI nazionale perche’ si giunga alla revoca di questa norma e perche’ piu’ in generale su tutto quanto riguarda gli interventi per e con i comuni, vi sia un dialogo e una concertanzione fra Governo, Parlamento ed enti locali e non provvedimenti calati dall’alto”.
“Il blocco del bando per le periferie, voluto dal governo nazionale, e’ un duro colpo per le citta’ italiane – sottolinea Paolo Caracausi, vicesegretario di Idv Sicilia e componente del Direttivo dell’Anci Nazionale – e in particolar modo per quelle siciliane: uno schiaffo a quelle realta’ che avevano gia’ preparato i progetti e che attendevano di avviare i lavori per dare un nuovo volto alle periferie urbane. Daremo battaglia, insieme all’Anci, per protestare contro questa vergognosa decisione”.