Il Palermo di quest’anno polverizza ogni record, ovviamente negativi. Andare sotto di cinque gol dopo 26 minuti è un primato di cui bisognerebbe andare fieri. Keita e Immobile vanno a nozze tra le maglie invisibili della retroguardia rosa oggi in completo nero, forse a lutto per la morte del calcio.
Nulla, semplicemente nulla. La Lazio è forte, punta all’Europa League e deve difendersi dalla sorprendente Atalanta ma il Palermo è rassegnato. E non all’altezza. Non lotta più, sebbene dovrebbe farlo. non tanto per il punteggio ma quanto per onorare il campionato.
Ciro Immobile punisce Posavec per due volte all’8° e al 9° minuto davanti agli spettatori inermi (intendo la difesa rosanero ovviamente); poi parte la sfida con Keita, il suo compagno di reparto, che dal 21° al 24° sigla un’altra doppietta, il secondo su rigore. Come un allenamento defaticante la Lazio passeggia sulle rovine palermitane ed il senegalese trova la sua personale tripletta. Ah, sul 4-0 nel Palermo è uscito Sallai per far posto a Bruno Henrique. Allo Stadio Olimpico, una squadra di spettatori pagati ammira il trionfo della Lazio
Il secondo atto della commedia tragicomica si apre con un regalo del difensore De Vrij che, con un tocco, rimette in gioco Rispoli, un metro e mezzo oltre la linea dei difensori, che segna.
Il capitano rosanero Rispoli non ci sa e dopo tre minuti approfitta di un retropassaggio orrendi di Hoedt che Strakosha rinvia sui piedi del pressante terzino rosanero che insacca per la seconda volta.
Dopo gli squilli iniziali non accade più nulla fino al 6-2 del giovane Luca Crecco, classe ’95, che supera nel recupero il portiere rosanero Posavec con un tocco sotto porta.
L’Empoli, intanto, fa la partita della vita a San Siro: in vantaggio con Mchedlidze, il Milan sbaglia un rigore con Suso e i toscani raddoppiano con Thiam. Sugli scudi l’estremo difensore azzurro Skorupski. Lapadula accorcia ma invano. E il Crotone vince a Marassi contro la Sampdoria. La salvezza è a 13 punti, il campionato, per il Palermo, è finito.