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Il fatto

Rosolino Celesia ucciso a Palermo, fermati due fratelli: minorenne accusato di omicidio

venerdì 22 Dicembre 2023
Rosolino Celesia

La Procura di Palermo, diretta da Maurizio de Lucia, ha disposto il fermo di due fratelli di 17 e 22 anni coinvolti nell’inchiesta sull’omicidio di Rosolino Celesia, il 22 enne ucciso in una discoteca di Palermo.

Il minorenne è accusato di omicidio, il fratello maggiore di detenzione illegale di arma da fuoco. Il delitto sarebbe stato commesso al culmine di una lite scoppiata nel locale. Tra la vittima e i due fratelli i rapporti sarebbero stati tesi da tempo: i tre avrebbero partecipato un mese fa ad una rissa.

Fino a tarda notte gli agenti della polizia scientifica hanno lavorato nella discoteca dove la notte del 21 dicembre è stato ucciso Rosolino Celesia con due colpi di pistola. I poliziotti hanno anche acquisito diversi video sia girati dalle telecamere del locale che da quelle della videosorveglianza esterna.

In uno si sentono nitidamente i colpi di pistola e sono più dei due che hanno ferito a morte il giovane. In un secondo filmato si vede il fuggi fuggi generale e alcune persone che portano fuori il corpo della vittima che si sarebbe appoggiata ad una vettura parcheggiata in via Giovanni Raffaele dove si trova l’uscita secondaria e dove sono rimaste le tracce di sangue.

Infine in un terzo video l’arrivo dell’ambulanza privata che ha portato Celesia nel cuore della notte al pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo. La vittima, ex calciatore, è stata colpita al torace e al collo ed è morta al pronto soccorso.

Commentando la vicenda, il Prefetto di Palermo Massimo Mariani ha dichiarato: “Abbiamo ottime forze di polizia, di cui ho potuto apprezzare l’alta professionalità. Non voglio fare proclami trionfalistici, sappiamo cosa c’è da fare e mi rifiuto di credere che la sicurezza della città debba essere affidata alle forze armate. A Palermo l’Esercito venne dopo episodi terrificanti che hanno segnato la storia del nostro Paese. Le forze dello Stato hanno dimostrato di saper reagire. Siamo al lavoro e io non sono uno che molla l’osso facilmente. Lavoreremo per incentivare e migliorare il livello di sicurezza in città. Sappiamo quello che c’è da fare“.

Siamo in presenza di un fenomeno che in realtà è anche espressione di un disagio giovanile che ha proseguitotrova sfogo in risse, schiamazzi e atti di vandalismo. Quando un adolescente viene sottratto alla scuola gli effetti si notano presto: aveva ragione Popper quando sottolineava gli effetti negativi dei mezzi di comunicazione sui giovani. Per la gestione dei minori abbiamo a disposizione uno strumento importante come il decreto Caivano“.

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