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Il colloquio

Saldi invernali e nuove regole: il commercio in Sicilia va alla ricerca della giusta alchimia

venerdì 12 Gennaio 2024

La corsa alla miglior offerta e approfittare dei saldi invernali per poter acquistare l’oggetto del desiderio, quel vestito o quel paio di scarpe tante volte osservato in vetrina e poi archiviato perché troppo caro, non rivestono più lo stesso fascino del passato. L’attesa per l’arrivo degli sconti sembra aver perso la sua dimensione e la sua capacità attrattiva. Offerte al ribasso fuori stagione, “mode” importate dall’estero come il black friday e negozi online hanno letteralmente stravolto il modo di fare shopping e oggi offrono la possibilità di trovare prezzi al ribasso 365 giorni l’anno e non più solo in poche settimane.

palermoIl cambio di passo e di visione avvenuto in questi anni è stato evidenziato anche da Ida Saja, segretario generale Uiltucs Sicilia, che ha sottolineato come a oggi “la valenza dei saldi è residuale rispetto al passato. Le aziende e i commercianti nel tempo hanno acquisito una metodologia data da promozioni che anticipano la data ufficiale dell’avvio dei saldi“. Le aspettative alla vigilia volavano basse e anche le proiezioni di Federconsumatori Palermo (CLICCA QUI) prevedevano acquisti solo per il 27% delle famiglie nella provincia del capoluogo siciliano, con una spesa media a famiglia di 169,70 euro. Le sensazioni non sono dunque molto positive se, al di là dei numeri, si considerano altre componenti come l’inflazione.

In un periodo storico ed economico difficile – aggiunge Saja – dove il tasso di inflazione è preminente e il potere di acquisto si è inesorabilmente abbassato, è chiaro che la risposta del consumatore non è stata quella degli scorsi anni. Anche lavoratori, dipendenti e addetti ai settori dell’abbigliamento affermano che non c’è stata una corsa ai saldi come spesso ci si immagina o come è stato in passato. Anche il Natale non è andato splendidamente. Nel settore della profumeria risulta che non siano stati raggiunti i target prefissati. Il potere di acquisto si è nettamente abbassato. A dare la sferzata è stato anche l’aumento dei mutui che ha inciso pesantemente sull’economia familiare“.

Una scossa e un nuovo impulso per i marciapiedi dello storico salotto dello shopping palermitano potrebbe ben presto arrivare. Il via libera all’Ars dell’emendamento che estende l’ampiezza della metratura dei negozi nei centri storici fino a 600 mq (CLICCA QUI) potrebbe rivelarsi la carta vincente per donare linfa vitale alle arterie principali di Palermo. Nell’immaginario collettivo spicca tra tutte via Roma, con le sue saracinesche abbassate e le vetrine vuote e abbandonate, tappezzate da manifesti e imbrattate (CLICCA QUI). Certamente non una bella cartolina per i turisti che assediano la città e un ricordo amaro per i nostalgici nati e cresciti lungo una delle vie più popolari e vero cuore pulsante. Ora però qualcosa potrebbe cambiare. Spazzate vie le vecchie limitazioni, imposte e congelate dalla legge risalente al 1999, sarà il Comune a dover armonizzare i regolamenti comunali che dovranno definire il perimetro d’azione. Grandi e rinomati brand sono pronti ad aprire le loro porte.

Sicuramente sarà un possibile trampolino di lancio per una zona che in passato era il centro dello shopping palermitano. Da anni – dichiara segretario generale Uiltucs Sicilia – via Roma si è desertificata anche per effetto della legge del 1999. Ora la norma permetterà ai grandi marchi, che ci avevano già provato in passato, di insediarsi in città. Alcuni di loro sono nei centri commerciali ma il loro obiettivo era quello di poter espandere la propria attività nel salotto storico di Palermo“.

Ciò che le organizzazioni sindacali sperano è che la normativa “possa davvero essere d’impulso per una nuova economia, soprattutto per una maggiore occupazione giovanile e anche per gli over 50, che in maniera involontaria sono usciti dal mondo del lavoro. Quello che auspichiamo – conclude Saja – è una ripresa al passato, rispetto alla realizzazione di conferenze dei servizi attraverso le quali i confronti avvenivano tra tutte le parti interessate. Vedremo la risposta delle aziende rispetto a questa bella novità. Noi ci faremo certamente parte attiva laddove sarà necessario farlo“.

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