Contratti scaduti e niente servizi per la maggior parte dei ragazzi disabili delle scuole superiori almeno fino alla metà febbraio. Una delle coop ha abbandonato il servizio che dovrà essere assegnato ad un’altra cooperativa ma ci vorrà del tempo. “Quando il problema economico è stato superato — dicono dal Libero Consorzio— abbiamo convocato tutte le cooperative per fare firmare i nuovi contratti, ma una ha deciso di non proseguire. Non ce lo aspettavamo, abbiamo dovuto rifare il bando“.
Più di 400 alunni disabili senza assistenza; molti edifici scolastici non hanno neanche ripreso gli interventi socio-sanitari dalle vacanze natalizie. “Non ci rimane che attendere — dice Antonio Costanza, referente cittadino dell’associazione Famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale — E continuare ad affrontare ogni giorno mille difficoltà. Le famiglie sono disperate e i ragazzi delle scuole, dove ancora non sono ripartiti i servizi, sono destinati a stare a casa. Una vera ingiustizia. Stiamo organizzando altre iniziative di protesta”.
Avevamo già scritto della situazione difficile che sta incombendo in tutta la città di Palermo ed alcuni giorni fa gli studenti disabili con le loro famiglie si sono incatenati ai cancelli dell’Istituto Superiore Majorana. Si spera in una veloce soluzione che possa portare vantaggi ai ragazzi ed alle loro famiglie.
Servizi igienici, sociali e trasporti. Tutto in stallo. E l’assistenza è fondamentale per i ragazzi disabili. “Significa essere tagliati fuori — dice Costanza — Come essere dei soprammobili. Perché gli assi stenti alla comunicazione e all’autonomia hanno il compito di rendere accessibili le lezioni . Sono una sorta di mediatori fra i ragazzi e gli insegnanti e il gruppo classe e il resto della scuola”.
Il rischio è quello che la situazione si protragga fino alla fine del mese di febbraio ma genitori e associazioni si mobilitano. Non mancano i disagi anche per il trasporto, come testimonia Sabrina Lo Brutto, madre di Giovanni, un ragazzo down del liceo psico-pedagogico Regina Margherita, che non riesce ad accompagnare il figlio a scuola. “Se non riesco a organizzarmi con i tempi del lavoro — dice Lo Brutto — o se mio marito non può accompagnarlo, Giovanni rimane a casa. Ha già fatto tante assenze a scuola e se il servizio non riparte al più presto rischia di farne molte altre”.