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La puntata numero 206 di Bar Sicilia è dedicata alla salute e ai temi dell’attualità come le nuove versioni della variante omicron del Covid, il vaiolo delle scimmie e tanto altro, argomenti dei quali il direttore responsabile de ilSicilia.it Manlio Melluso e il direttore editoriale Maurizio Scaglione hanno discusso insieme al professore Salvatore Corrao, primario dell’U.O.C. di Medicina interna dell’Ospedale Civico di Palermo, e con Luigi Zumbo, Presidente dell’Ordine dei medici veterinari a Palermo e segretario della federazione nazionale degli ordini professionali.
Prima domanda sulla diffusione di notizie che riguardano le malattie, nuove o presunte, e sulla loro influenza nella nostra vita: “Viviamo nell’era dell’informazione e questo genera quello che noi scientificamente chiamiamo ‘information overload’, il sovraccarico informativo, che spesso confonde anche il medico o lo scienziato. Non dobbiamo incorrere nell’errore di credere che le informazioni siano sempre una novità, mentre si tratta anche di situazioni che si verificano periodicamente. Il cittadino si vede sommerso da questo tipo di informazioni. Ovviamente per il Covid è un po’ diverso perché parliamo di una vera e propria pandemia“.
Il dottor Zumbo approfondisce l’argomento con una ‘virata’ sul vaiolo delle scimmie: “Questo sovraccarico informativo al quale siamo soggetti non guarda al passato, che ci dice, da uno studio fatto negli anni 2000, abbiamo avuto circa 300 malattie emergenti in 60 anni. Di queste due terzi erano zoonotiche, che passano dagli animali agli uomini e che venivano dal mondo selvatico. La nostra invasione di spazi che non erano urbani e che
ora lo sono o sono suburbani è stata furiosa. Sul vaiolo delle scimmie, il primo caso umano è del 1970, mentre il primo isolamento sulle scimmie è nel 1958: ben 12 anni tra il primo e il secondo evento. Questo può voler dire che effettivamente il contagio non è così semplice“.
Il professore Corrao spiega quale sia la condotta da assumere in vista della prossima estate: “Non dobbiamo farci prendere dalla fobia però un po’ più di cultura infettivologica nella popolazione può essere utile. Raccomando una certa naturalezza nei comportamenti, certamente il vaiolo delle scimmie, in questo momento, non rappresenta un problema: venti casi in Italia, 300 in Inghilterra, 100-150 in Spagna e Portogallo. Probabilmente non ci deve fare paura nemmeno l’ultima versione di Omicron, sempre avendo però l’accortezza del pensare alla popolazione anziana, a chi ha qualche comorbidità. La raccomandazione fondamentale non è di non salutare anche con una abbraccio o un bacio, ma di evitare di stare in ambienti chiusi e con poca areazione, con qualcuno che ha raffreddore o febbre. In assenza di questo, godiamoci l’estate“.
Il dottore Zumbo fa dunque il punto sul vaiolo delle scimmie: “La prima cosa che preme sottolineare è smentire che i cani siano in grado di portare il vaiolo delle scimmie. Purtroppo abbiamo assistito nel mese scorso alla ripresa di alcuni articoli vecchi che hanno riportato in modo frettoloso alcune notizie inesatte. A oggi il vettore che conosciamo per il vaiolo delle scimmie è esclusivamente il roditore, e noi abbiamo già delle barriere in Europa per prevenire che queste specie possano adattarsi al nostro habitat. Il contagio tra uomo e animale in Africa sospettiamo sia avvenuto tramite il cosiddetto bush-meat, la selvaggina da cespuglio: roditori, scimmie o serpenti che vengono cacciati in Africa e consumati in questi market freschi o essiccati. Si pensa sia avvenuto lì il passaggio. Per quanto riguarda il contagio tra uomini, sembra essere estremmente meno grave. Il contagio per via respiratoria sembra essere molto meno diffuso, perlopiù pare ci sia un contagio per via sessuale, tra pazienti di sesso maschile“.