Erano piegate all’interno di uno scatolone in una stanzetta della canonica della Chiesa del Carmine a Modica. Sembravano immondizia e probabilmente il loro destino sarebbe stato quello di finire in un cassonetto dell’indifferenziata se qualcuno non ne avesse intuito la provenienza e soprattutto il valore storico e artistico. Dal loro ritrovamento sono passati quattro anni ed oggi, grazie alla segnalazione della sovrintendenza ai beni culturali e al lavoro dell’Onorevole Ignazio Abbate, sono state consegnate nelle mani di una maestra artigiana che li riporterà al loro splendore. Parliamo delle sette tele risalenti alla fine del XVIII secolo il restauro è stato finanziato dalla Regione.
“E’ straordinario come ci possano essere questi ritrovamenti – ha commentato il parlamentare della DC – perché parliamo di opere d’arte dal valore inestimabile che rischiavano di scomparire per sempre. Risalgono al 1795 di autore ancora sconosciuto ma sappiamo i nomi dei committenti. Lo stato di conservazione è diverso, alcune sono più rovinate altre più integre. Tutte verranno lavorate dalla restauratrice modicana Gaetana Ascenzo che allestirà un open space nella chiesa di S.Paolo dove chiunque potrà andare ed osservare il suo lavoro. Contiamo di averle pronte per l’inizio dell’estate. Una volta riportate all’antico splendore verranno esposte in maniera non permanente all’intero della Chiesa del Carmine. E a proposito della Chiesa del Carmine, a giorni inizieranno i lavori di restauro della facciata. Quando qualche anno fa si lavorò per l’attiguo convento, la chiesa fu tralasciata. Ora è arrivato il momento di curare anche uno dei monumenti più importanti della città di Modica. Continuiamo così nell’opera di recupero di monumenti ed opere d’arte che in caso contrario sarebbero perse per sempre”.