“Stanno cercando di siglare il Patto della poltrona. E’ uno squallore l’appello di Renzi ai cinque stelle“.
Così ha dichiarato il leader della Lega, Matteo Salvini, durante il suo intervento nel corso della conferenza stampa, svoltasi all’interno dei locali del Comune di Catania, relativamente agli ultimi sviluppi della crisi di Governo.
Salvini, in particolare, fa riferimento al patto più o meno segreto che è in atto in queste ore tra il Movimento 5 stelle, la componente del PD che fa capo a Matteo Renzi con la benedizione di settori di Forza Italia, contrari alle elezioni anticipate e favorevoli a un governo Conte bis, che possa garantire la prosecuzione della legislatura.
“In queste ore – continua il ministro – c’e’ la certezza che qualcuno sta a lavorando a Roma per un’ammucchiata. Io dico no agli inciuci, la via maestra sono le elezioni“.
Il vice premier auspica elezioni e non nuovi governi tecnici: “Anche gli investitori me lo hanno detto: se si fa velocemente un governo che dia una prospettiva di governo per i prossimi 5 anni lo spread lo dimezzi. Quindi no ai governi tecnici che durano tre mesi“.
“Ho chiesto un governo che abbia pieni poteri – continua Salvini – ma molti si sono scandalizzati, io chiedo pieni poteri nei limiti della Costituzione. Ma chi e’ piu’ antidemocratico, uno che non vuole elezioni o uno che vuole elezioni? Il Paese Italia non puo’ perdere tempo, bisogna decidere subito“.
Il vice premier si sofferma sui mercati: “Anche gli investitori me lo hanno detto: se si fa velocemente un governo che dia una prospettiva di governo per i prossimi 5 anni lo spread lo dimezzi. Quindi no ai governi tecnici che durano tre mesi“.
Salvini ha poi chiosato sulle future alleanze politiche: “Vedrò sicuramente gli alleati del centrodestra a livello locale, visto che presto ci saranno alcune elezioni regionali, come in Umbria, Emilia Romagna o Calabria. In tutte le ultime elezioni regionali ha vinto un’idea di Italia che è quella…Io dico che se lanciamo dieci punti del programma per un governo che dura cinque anni dell’Italia del si, sulle tasse, sul lavoro, sulla giustizia, sull’autonomia, sulle grandi opere, sullo sviluppo, ovviamente lo apriamo a tutti. Non al Pd o Rifondazione comunista, ovviamente. Parleremo con coloro con cui già governiamo i Comuni e le Regioni da venticinque anni“.