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Sant’Agata di Militello, blitz antidroga: effettuate 10 misure cautelari

mercoledì 6 Aprile 2022
foto di repertorio

La Compagnia Carabinieri di Sant’Agata di Militello ha dato esecuzione a misure cautelari nei confronti di dieci persone, accusate di molteplici reati, fra cui quelli di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, furti aggravati, detenzione di armi e tentativi di estorsione.

In particolare, il gip di Patti ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di un indagato, quella degli arresti domiciliari nei confronti di altri cinque e quella dell’obbligo di dimora nei confronti di altre quattro persone.
L’attività di indagine, coordinata dalla Procura di Patti, è nata nel corso dell’anno 2019, a seguito dell’arresto in flagranza di reato, nei pressi di un istituto scolastico di Sant’Agata di Militello, di un ragazzo in giovane età, trovato in possesso di svariate dosi di droga e di un’ingente somma di denaro, evidentemente frutto delle cessioni ai giovani studenti di quell’istituto.

I successivi approfondimenti investigativi, svoltisi anche attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali, nonché numerose attività di osservazione, pedinamento e controllo, hanno consentito di accertare come dietro tale episodio si celasse, in realtà, una fitta e capillare rete criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, anche nei confronti di giovani.

Le indagini svolte hanno permesso di verificare come gli odierni indagati si assicurassero il continuo e costante approvvigionamento di sostanza stupefacente (in particolare hashish, marijuana e cocaina) attraverso contatti con esponenti della criminalità barcellonese, palermitana e catanese, curandone poi il successivo smercio, con particolare capillarità ed efficienza, nelle principali “piazze di spaccio” dell’area nebroidea, fra cui i comuni di S. Agata di Militello, Patti, Capo d’Orlando, Brolo e Naso.

La droga, in particolare, veniva acquistata da fornitori di Barcellona Pozzo di Gotto, Palermo e Catania, dove gli odierni indagati si recavano con metodica regolarità e veniva successivamente ceduta nei principali comuni dell’area con la collaborazione di giovani, in grado di piazzare la sostanza anche tra acquirenti adolescenti, in massima parte studenti.
Sono stati accertati e contestati circa cinquanta distinti episodi di detenzione e cessione di stupefacente, in diverse occasioni nella loro ipotesi aggravata, proprio perché commessi nei confronti di soggetti minori d’età.

La ben collaudata rete criminale, inoltre, alimentava la sua attività illecita, ed in particolare reperiva i fondi necessari per l’acquisto delle sostanze stupefacenti, attraverso la commissione di numerosi e ben congegnati furti, sempre messi a segno in orario notturno e prevalentemente ai danni di imprenditori locali, che erano soliti custodire nelle aree di cantiere i propri mezzi d’opera; da tali macchinari venivano sistematicamente sottratti importanti componenti e notevoli quantità di carburante, con gravi conseguenze per il regolare svolgimento di tali attività imprenditoriali.

Assai significativo e di particolare allarme sociale appare poi il fatto che gli indagati, in talune occasioni, nell’esecuzione di tali furti, non abbiano esitato a portare con sé i figli minori oppure, in qualche occasione, persino l’anziano genitore, al fine di non destare sospetti ed evitare possibili controlli di polizia.

Le indagini, inoltre, hanno consentito di accertare come gli odierni indagati fossero stabilmente dediti all’utilizzo della violenza, esercitata non solo per affermare la propria supremazia “commerciale” sul territorio, ma anche per “riscuotere” il prezzo della cessione della sostanza stupefacente nei confronti di tutti gli acquirenti inadempienti o anche solo morosi. In due diverse occasioni, infatti, a fronte di un preteso credito di circa un migliaio di euro, due giovani sono stati picchiati brutalmente, anche mediante colpi di bastone, tanto da dover poi ricorrere all’ausilio di stampelle.

Di particolare allarme sociale appare anche il fatto che gli indagati avessero la disponibilità di armi da fuoco, fra cui diversi fucili, tutti occultati in aperta compagna e di cui sono in corso le ricerche.

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