Sono stati riconosciuti come responsabili di aver condotto un barchino in vetroresina partito dalla Libia con a bordo 49 migranti e soccorso in mare aperto dalla Guardia Costiera a circa 56 miglia da Portopalo di Capo Passero (SR) i due cittadini egiziani e un cittadino siriano sottoposti a fermo di indiziato di delitto da personale della Squadra Mobile della Questura di Ragusa nella giornata di venerdì 31 maggio.
Nello specifico la motovedetta della Guardia Costiera, dopo aver effettuato il soccorso dei migranti in mare aperto, attraccava presso il porto di Pozzallo la notte del 31 maggio. Dopo le preliminari operazioni sanitarie, si è proceduto allo sbarco di tutti i migranti, che sono stati trasferiti presso l’Hotspot di Pozzallo per le successive procedure di identificazione e fotosegnalamento.
La successiva e tempestiva attività di indagine condotta dai poliziotti della Squadra Mobile di Ragusa, corroborata dalle dichiarazioni rese da quattro migranti sbarcati e dalla successiva individuazione fotografica di persona, ha permesso di individuare, in tre cittadini stranieri, due di nazionalità egiziana e uno di nazionalità siriana, i tre scafisti che avevano condotto l’imbarcazione dalla partenza dalle coste libiche, nei pressi di Tripoli, sino all’arrivo dei soccorsi.
Pertanto, in considerazione delle rilevanti risultanze investigative raccolte e dei gravi, precisi e concordanti indizi di reato nei confronti dei tre uomini (rispettivamente di 34, 27 e 20 anni) in relazione ai delitti di favoreggiamento in concorso dell’immigrazione clandestina e ingresso illegale nel territorio della Stato italiano, si è proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti dei 3 scafisti.
Espletate le formalità di rito, i fermati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente