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L'intervista

Scarpinato: “l’Isola della cultura poggia su un brand vincente”

giovedì 10 Agosto 2023
Francesco Paolo Scarpinato
Francesco Paolo Scarpinato

Assessore ai Beni culturali e dell’Identità siciliana, Francesco Scarpinato, la Sicilia della cultura sta risentendo dello ”stress test” della lunga e difficile estate 2023, tra incendi e problemi a Fontanarossa. Fruizione e presenze come vanno?

Per fortuna, a parte questi ultimi drammatici episodi legati agli incendi, che hanno interessato tutta la Sicilia e che ci hanno visto coinvolti in prima linea con l’incendio divampato nel parco archeologico di Segesta, dove non si sono registrati danni ai siti monumentali (tempio, teatro, casa del Navarca) grazie ad un’attenta programmazione e alle opere di pulitura, scerbatura e potatura che abbiamo avviato con l’inizio della stagione, i siti monumentali e archeologici non stanno registrando cali di affluenza ne di presenze. Questo grazie anche alle numerose iniziative culturali messe in campo un po’ ovunque, che accanto alle naturali bellezze dei siti, hanno funto da attrattori e da amplificatori per l’offerta turistica e per i tanti giovani che quest’estate si stanno recando nei diversi luoghi di cultura dell’Isola. In parecchi siti, come il museo Salinas di Palermo, la Valle dei Templi di Agrigento o il Teatro Antico di Taormina, solo per citarne alcuni, abbiamo inoltre reso possibile effettuare le visite serali, per vivere l’esperienza di visita sotto le stelle e con temperature più fresche“.

L’archeologia è, mi pare, uno degli elementi su cui state insistendo. Quali sono i principali motivi?

Siamo di fronte ad una stagione d’oro per l’archeologia tutta e in particolare per quella subacquea. Lavoriamo senza sosta per restituire alla Sicilia momenti di storia che le appartengono. Basti pensare alla scoperta della strada lastricata e di una preziosa pavimentazione dell’antica Segesta che conduceva alla strada del Navarca, che permetterà di riscrivere l’ampiezza dell’abitato di età ellenistica. O ancora al ritrovamento di un altare ellenistico che conferma l’inestimabile valore storico dei siti di cui il nostro territorio è ricco. Per non parlare dei recenti ritrovamenti nel centro di Catania, durante i lavori di riqualificazione, dove sono venute alla luce le strutture di un grande edificio rettangolare, una galleria costruita con mura robuste e volte a botte ed altri reperti che potranno delineare aspetti fino ad ora poco noti della storia di Catania. Anche il mare continua a regalarci emozioni straordinarie ma soprattutto frammenti della nostra storia grazie al recupero del relitto di una nave oneraria del IV secolo d.c. al largo di Marsala, denominato “Marausa 2”, gemello di quello scoperto nello stesso luogo nel 1999 o il recupero dai fondali di Pantelleria di un aereo della seconda guerra mondiale inabissatosi nel 1943, ed ancora il rimorchiatore Curzola affondato 90 anni fa al largo delle coste di Brucoli, nel Siracusano, fino ai più recenti cannoni e ancora recuperati ad Agrigento, nei fondali di San Leone, che costituiscono i resti di una nave commerciale armata, presumibilmente di epoca tardo rinascimentale. Un attività intensa, messa a frutto grazie all’operatività dei parchi archeologici e della Soprintendenza del Mare, che oggi giova alla Sicilia ben 26 itinerari subacquei visitabili da sub muniti di brevetto e, in qualche caso, da appassionati di snorkeling con il semplice utilizzo di maschera e pinne“.

I numeri dei Parchi del recente passato vi danno conforto o sono solo uno step da cui ripartire?

Abbiamo registrato ovunque un incremento di presenze nel 2023 rispetto ai sei mesi analoghi del 2022. Per citare alcuni esempi, sono cresciute del +46,7 % le presenze nei siti del Parco Naxos Taormina che da gennaio a giugno 2023 al Teatro antico e nel Museo e area archeologica di Naxos ha registrato 463.421 visitatori. Oltre 147mila unità in più rispetto allo stesso periodo 2022, quando le presenze erano state 315.811. Si segnala l’exploit di Naxos con + 68% di presenze. Il semestre in questione, poi, consegna uno storico record: i quasi 7000 visitatori del Teatro antico di Taormina del 4 giugno (6934, numero mai registrato prima). Rispetto al primo semestre 2019, ultimo anno di riferimento prima della pandemia, il primo semestre 2023 registra una crescita del +11,2%. Sono cresciute altresì del +35 %  le presenze nei siti principali del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi. Questa del 2023 e’ veramente la stagione della ripresa. Tra gennaio e giugno il parco ha accolto 506.997 visitatori (tra valle dei templi, museo archeologico Griffo e Eraclea minoa, senza contare i 60 siti minori che fanno parte del Parco), il 35 % in più rispetto al 2022 quando erano stati 327.082. Tra le giornate clou, quella di domenica 4 giugno (prima domenica del mese a ingresso gratuito) quando il Parco  ha registrato 8735 presenze di cui 7400 solo alla Valle. Ma e’ il dato di luglio e agosto ad essere veramente straordinario: soltanto questo ultimo weekend, il primo di agosto (5 e 6) , sono stati oltre 23400 visitatori a varcare i cancelli della Valle, numeri più alti di sempre, un vero record, che fa ben sperare sul raggiungimento dell’agognato milione di visite per il 2023“.

Il binomio turismo e cultura, a suo avviso, si è integrato al meglio, o si può fare ancora di più?

Ritengo che cultura e turismo siano un binomio imprescindibile al quale si sta alacremente lavorando per metterlo a sistema nel miglior modo possibile. É chiaro che ancora tanto c’è da fare e che questo percorso debba necessariamente passare da un’infrastrutturazione dell’Isola, che consenta di raggiungere in maniera veloce e agevole siti e località di interesse turistico. Va da sé che la Sicilia, da sempe croevia di popoli, razze ed etnie, culla della civiltà mediterranea, ha un patrimonio archeologico e monumentale a cielo aperto, che tutto il mondo ci invidia e che da solo costituisce un volano di sviluppo per l’itera economia dell’Isola. Abbiamo altresì in cantiere una serie di progetti ed iniziative per dare ulteriore impulso alla valorizzazione dei nostri siti, che costituiscono un potenziale inestimabile di attrazione turistica“.

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