A Taormina è tempo di primi consuntivi su come sono andate le cose in questi mesi ma anche di analisi e previsioni su cosa si prospetta in vista di questa fase finale dell’anno e per l’anno che verrà. Il bilancio, intanto, è in chiaroscuro e se da un lato il trend di quest’anno è stato certamente migliore del 2020, dal presidente dell’Associazione Albergatori di Taormina, Gerardo Schuler, arriva la conferma delle criticità e complessità legate ad un turismo al momento “meno alto spendente” rispetto al passato ed una situazione ancora lontana dai livelli d’oro dall’era pre-pandemia.
“A settembre – dichiara Schuler – è accaduto che avevamo previsto: dopo le cancellazioni “importanti” della clientela americana, canadese, inglese, aggiunti alla totale mancanza di clientela russa, asiatica, australiana e neozelandese, è stato tutto un last minute di clientela prevalentemente nordeuropea e dell’Europa dell’est. Tariffe low cost, soggiorni medi intorno alle 2 notti, troppo spesso di un solo pernottamento. Molti colleghi mi riferiscono di avere vissuto atmosfere da stazione ferroviaria. Adesso per il mese appena iniziato e per l’ultimo trimestre 2021 le previsioni sono quelle di un ottobre incerto e tendenzialmente simile a settembre ma con presenze e tariffe medie ambedue ancora più basse di settembre. Novembre e dicembre sono ancora totalmente incerti, con poco o nulla di programmato”.
“Il primo pensiero – spiega il presidente di AAT – va ai colleghi di quella dozzina di hotels di Taormina che non sono riusciti a riaprire neanche in questo 2021, alberghi importanti per circa 600 posti letto prevalentemente della categoria 4 stelle. Se da un lato quindi – giustamente – piace a tutti raccontare che ha finalmente riaperto il San Domenico sotto il prestigioso marchio Four Seasons, non posso che augurami che anche quei colleghi possano tornare ad essere in condizione di riaprire nel 2022. A luglio e agosto abbiamo lavorato ma in modo diverso, soggiorni prevalentemente di clientela siciliana ed italiana con soggiorni medi ancora più brevi della media di Taormina, che negli ultimi “anni buoni” 2018 e 2019 si era attestata su poco sopra i 3 pernottamenti per persona. Le tariffe applicate questa estate sono poi state anche decisamente inferiori a quelle degli anni precedenti, è stato il mercato a chiederlo. Certo, a livello di pure presenze, soprattutto grazie a quelle del mercato italiano che in qualche modo ci ha permesso di prendere una importante boccata d’ossigeno, abbiamo riscontrato incoraggianti dati consuntivi per luglio ed agosto, sia nell’alberghiero che nell’extra-alberghiero. Ma non dobbiamo dimenticare che nel primo semestre 2021 le presenze a Taormina sono state praticamente molto vicine allo zero, tante strutture ricettive hanno riaperto solo da giugno-luglio in poi. Su base annua non possiamo quindi sperare di raggiungere i numeri pre-crisi. Se riusciremo a raggiungere il traguardo del meno 50% sulle presenze dell’ultimi anni buoni 2018/2019 (poco oltre Un milione 150 mila presenze) potremmo già dichiararci soddisfatti”.
“I numeri importanti per il settore turismo, comunque, non sono però solo quelli delle presenze. C’è infatti da aggiungere che, visti i prezzi notevolmente più bassi applicati dagli hotels in questa stagione, aggiunti i costi gestionali decisamente maggiori riconducibili non solo a costi aumentati sproporzionatamente (quelli energetici in primis), visti anche i costi aggiuntivi necessari per garantire la sanificazione e l’accoglienza sicura, visti i soggiorni medi sempre più brevi e sempre più low cost, considerato tutto questo, quel meno 50% di presenze per la maggior parte delle aziende ricettive di Taormina si è tradotto, e per la parte rimanente della stagione 2021 continuerà a tradursi inesorabilmente in una perdita che stimo sarà del meno 60% – meno 70% di incassi e quindi, aggiungendoci tutti quei costi maggiori, porterà in media ad un consuntivo annuo del meno 75% di utili netti rispetto agli anni 2018/2019”.
“Chi nelle ultime settimane ha parlato di “ripresa” o addirittura di “boom” questi aspetti ha dimostrato di non percepirli, chi gestisce un albergo li percepisce invece, eccome! Che abbiamo lavorato e che continuiamo a lavorare con una clientela meno alto-spendente degli anni passati lo potranno certamente confermare anche gli amici commercianti, i ristoratori, i bar, i pub, i tassisti, i lidi, gli operatori turistici e le guide”.
Si parla spesso di programmazione ma come stanno le cose con i programmi degli incentivi Regionali del “SeeSicily”? “Anche qui è necessario differenziare fra programmi di incentivi turistici e programmi di eventi. I programmi “innovativi” degli eventi autunnali su Taormina annunciati dall’Assessorato regionale al Turismo non sono ancora purtroppo stati resi noti, quindi non possono essere pubblicizzati/offerti al cliente finale e che comunque, ricordiamolo, sarà solo un cliente europeo last minute. Gli spot televisivi che girano sulle TV nazionali sono fatti bene, ma dobbiamo portarli all’estero ed abbinarli a pacchetti turistici appetibili da immettere aggressivamente sul mercato adesso e non l’anno prossimo”.
“Il turismo – probabilmente mi ripeto troppo spesso – è fatto di programmazione, tutto il resto è retorica da passeggeri di voli pindarici. I programmi del SeeSicily dell’Assessorato regionale al Turismo, sulla carta, sono una ottima base per la programmazione di una seria ripartenza turistica, ma si muovono ancora oggi troppo lentamente. Gli hotel e le agenzie di viaggio avrebbero dovuto poter vendere meglio quella notte gratis su 3, abbinata agli incentivi sul costo dei voli, ma il sistema non è ancora completamente partito per sfruttare al meglio il suo enorme ed indiscutibile potenziale. Pochi sono ancora gli alberghi che sono riusciti ad accedere al sistema e le agenzie di viaggio che lo hanno usato finora, hanno venduto solo qualche breve soggiorno estivo 2021 per clientela nazionale e siciliana. Il SeeSicily è un intelligente programma di un mix di incentivi turistici, ma avrà successo solo se riusciremo a fargli varcare velocemente le Alpi attraverso agenzie di viaggio siciliane ed italiane radicate bene sul mercato ed aventi corrispondenti esteri di spessore per poter vendere per il 2022 soggiorni nuovamente più lunghi, quindi necessariamente soggiorni per periodi multipli di quel semplice 2+1 oppure 4+2, soggiorni abbinati a contributi seri sui collegamenti aerei, per poter finalmente offrire sul mercato estero pacchetti attrattivi long-stay legati alla piattaforma SeeSicily della Regione Siciliana. E per long stay intendiamo anche full immersion tours della Sicilia fatti di varie tappe che fanno lavorare tutta la filiera, dalle agenzie di viaggio, agli hotels, i trasportatori, le guide, i ristoranti, i commercianti”.
“Programmare e solo programmare, questo è quello che dobbiamo fare, prima di tutto chiarendoci prima che tipo di turismo vogliamo incentivare. E su questo punto Taormina credo non abbia ancora deciso bene cosa vuole fare”.