Arriva il 2024 e a Taormina è tempo di bilanci sulla stagione turistica da record che è andato in archivio ma anche di prime anticipazioni sullo scenario per i prossimi mesi, con l’Associazione Albergatori Taormina che si sofferma inoltre sulla spinosa questione di stretta attualità delle chiusure invernali in città.
“Ci siamo lasciati alle spalle un 2023 che è andato molto bene – spiega il presidente degli Albergatori di Taormina, Gerardo Schuler -. Non abbiamo ancora i dati definitivi, potrebbe esserci un 30% di presenze in più rispetto al 2022 ma attendiamo con prudenza di poter avere i riscontri ufficiali. Certamente l’anno finito è stato caratterizzato da un forte movimento straniero rispetto alla clientela italiana. La tendenza è destinata ad essere questa anche nel nuovo anno. Le prenotazioni stanno arrivando, l’interesse per la destinazione Taormina è confermato e arriva da una clientela che è essenzialmente straniera. Taormina si conferma una meta attrattiva in particolare in tanti Paesi all’estero. Possiamo dire che gli italiani che prenotano al momento sono un pò una “mosca bianca”, si muovono per lo più in modalità last minute”.
Taormina ha archiviato il 2023 superando, con largo anticipo, già lo scorso settembre il dato storico del record di presenze turistiche che si era registrato nel 2019 con Un milione e 150 mila pernottamenti in città e in attesa delle statistiche ufficiali definitive la prospettiva che si è così delineata è quella di un trend senza precedenti. L’aspettativa adesso è quella di vivere un nuovo anno caratterizzato dal medesimo trend. “Il 2024 – evidenzia il presidente degli Albergatori – sarà un anno interessante anche per via di diversi ponti festivi nell’arco dei vari mesi. Un primo momento significativo sarà già il ponte tra il 25 aprile e il 1 maggio. Pasqua arriverà alla fine di marzo e per la metà di quel mese la gran parte degli alberghi e delle attività economiche avvieranno la nuova stagione, oltre a quelli che comunque sono rimasti aperti anche in questo periodo. Alcuni, nella zona a mare in particolare, posticiperanno l’apertura di qualche settimana ma ad aprile sarà tutto a regime e tutti saranno operativi per la nuova stagione”.
Ma il tema di stretta attualità è adesso quello delle chiusure in bassa stagione, con il sindaco Cateno De Luca che ha “minacciato” provvedimenti sulle imposte e i suoli pubblici nei confronti delle attività che concorrono all’immagine di una città stagionale, che da tanti anni a questa parte si “addormenta” da novembre sino a Pasqua. “Il mercato non si subisce, si fa anche e lo voglio dire agli albergatori, ricordando che un tempo Taormina lavorava d’inverno e chiudeva in estate”, è il monito lanciato da De Luca all’industria ricettiva.
“Il sindaco – risponde sul tema Schuler – ha posto l’accento sulla questione delle chiusure e a De Luca chiediamo di farsi promotore di un’iniziativa presso la Regione Siciliana, affinché il governo siciliano possa trovare incentivi per far aumentare i voli nel periodo invernale. E’ quello l’elemento centrale della questione. Il presidente Schifani si è mosso per una scontistica ai siciliani ma quello non è segmento che per noi fa la differenza, si potrebbero immaginare invece delle promozioni per le agenzie di viaggio che operano sui mercati stranieri. Si potrebbe pensare ad un programma per incentivare la destagionalizzazione anche attraverso iniziative come questa. Un hotel oggi fa fatica a rimanere aperto in inverno senza avere clientela, per 24 ore, con il personale che ha un costo importante e a fronte di un indice di occupazione inferiore al 50%. Certo, le leggi del mercato si fanno, come ha dichiarato il sindaco, ma allora noi rispondiamo: si tolga il pagamento dei contributi in inverno per consentirci di restare aperti. Ad ora noi paghiamo al lavoratore 1500 euro di un contratto alle quali si aggiungono circa altre 800 di contributi che impone lo Stato”.
Si va verso un tavolo di discussione tra l’Amministrazione e gli operatori economici di Taormina e gli albergatori si dicono pronti a dialogare: “Se dobbiamo darci una mano a vicenda saremo i primi a fare le barricate e a fare la battaglia con il sindaco ma è importante che ci siano le condizioni reali per arrivare ad una svolta. Quest’anno, ad esempio, a Capodanno forse con qualche hotel aperto in più aperto avremmo avuto più gente ma solo la notte del 31 dicembre, perché nelle altre date non c’era un numero significativo di prenotazioni anche nelle strutture che poi sono rimaste aperte. Ricordiamoci, inoltre, che diversi alberghi stanno effettuando interventi di ristrutturazione e ammodernamento e sono lavori che si possono fare solo adesso, in questi mesi, non d’estate quando c’è la clientela. Siamo d’accordo con il sindaco – conclude Schuler – sull’opportunità di imporre eventualmente tributi maggiori alle attività commerciali che chiudono in inverno. Ben venga un incentivo a restare aperti e credo che un negozio lo possa fare molto più agevolmente rispetto ad un albergo, perché il costo di una o due commesse è sopportabile. Ad ogni modo diciamo al sindaco: sediamoci ad un tavolo e parliamone, con un ragionamento pacato e produttivo. Siamo pronti a fare la nostra parte e non ci tiriamo indietro”.