È botta e risposta dai toni sempre più aspri tra Cateno De Luca e l’ex Giunta di Messina che faceva capo a Renato Accorinti. Il precedente Esecutivo attacca De Luca sul piano “Salva Messina” e chiede un confronto pubblico sui bilanci ed il riequilibrio di Palazzo Zanca.
“Loro – ha detto l’ex assessore Enzo Cuzzola – hanno votato il bilancio predisposto da noi. Fosse stato falso sarebbero stati correi con noi di un falso. Il bilancio è assolutamente vero, il Comune era in sofferenza e necessitava di essere riequilibrato. Quando il piano di riequilibrio è stato adottato era il 2013, e da allora è passata una rivoluzione contabile che si chiama armonizzazione e si sono dovute appostare e accantonare altre somme, legate al fatto che i messinesi non pagano tutti i tributi.
Reggio Calabria, Napoli e Catania si sono presentati al riequilibrio con disavanzi e debiti fuori bilancio spaventosi, pari a quattro o cinque volte la spesa corrente. Messina si è presentata al piano di riequilibrio senza disavanzo. Messina ha solo vecchi debiti (attualmente paga correntemente, avendo un discreto saldo di cassa) da pagare, ma che saranno finanziati con il fondo di rotazione, e da appostare annualmente un gruzzoletto per pagare le cause che dovesse perdere. Non è vero che la nostra è stata una gestione criminale della città, è criminale invece chi non pensa ai bisognosi della città”.
“Mi dicono che la passata Amministrazione vuole confrontarsi sui conti del Comune e delle partecipate – replica De Luca -. Mi dichiaro disponibile a fissare una data, ma chiederò che questo confronto non avvenga con me ma perché io sinora ho fatto soltanto il notaio delle situazioni registrate. E giusto che il confronto avvenga con i vertici delle singole partecipate, farò da mediatore e moderatore e poi trarrò le conclusioni, ma è giusto che l’Amministrazione precedente della città non dia conto delle nefandezze e le bugie che continua a dire ma ai diretti interessati e anche a soggetti che hanno agito durante quella Amministrazione, soprattutto con i presidenti degli organi di controllo. Siamo certi delle cose che abbiamo detto e scritto, andiamo avanti adesso per aprire una fase di discontinuità per la città“.
“Cercano solo di giustificare il consapevole disastro che hanno provocato e ci hanno lasciato in eredità – aggiunge De Luca -. Solo qualche domanda per loro. Noi dovevamo trovare 125 milioni di euro di accantonanti per il periodo 2014 – 2018 di vigenza del piano di riequilibrio, e invece ne abbiamo trovati solo 45 milioni. Dove sono andati a finire gli altri 80 milioni di euro? E che dire dei debiti di Atm, nascosti sotto il tappeto, sono circa 80 milioni di cui 52 al 31 dicembre 2013, e non 32 milioni di euro come falsamente rappresentato nel piano di riequilibrio. Perché hanno nascosto i debiti di Atm? Lo dicono i sindaci di Atm mica lo dice De Luca. Non perdo più tempo con chi ha dato il colpo di grazia alla città. La città vi ha ben compreso e vi ha mandato a casa”.