Sciopero generale indetto dai sindacati di base (Cub, Unicobas, Sgb, Orsa). In tutte le maggiori città italiane, tra cui Palermo, sono in corso i sit-in. Previsti disagi per il trasporto pubblico e nelle scuole. La mobilitazione è partita ieri alle 21 e terminerà oggi in serata.
I lavoratori dell’Amat non potranno prestare servizio dalle 8,30 alle 17,30, dunque stop a bus e tram. Gli addetti agli impianti fissi, i meccanici dell’officina, gli amministrativi e il restante personale sciopererà per l’intero turno. Alle 9 è partita una manifestazione in piazza Politeama.
Secondo quanto riferito dai Cobas, a Roma è in corso un sit-in che partirà da Piazza della Repubblica. Usb Scuola ha promosso una manifestazione al Ministero dell’Istruzione.
In una nota l’Usb scrive che lo sciopero dell’11 ottobre è una risposta e una sfida al governo Draghi-Bonomi “che si illude di ottenere la pace sociale per via burocratica spingendo ancora in avanti la concertazione e spargendo a piene mani fumo negli occhi sulla drammatica e dolorosa questione degli omicidi sul lavoro”.
Con la protesta i Cobas chiedono la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario per contrastare la disoccupazione e contratto a tempo indeterminato come regola generale, l’innalzamento dei salari reali e un salario minimo europeo, l’abolizione del Jobs Act e della riforma Fornero.
E ancora, parità di retribuzione per le donne; dicono no allo sblocco dei licenziamenti e alla sospensione del reddito per mancanza di green pass; soppressione di appalti e subappalti, con internalizzazioni a partire dal pubblico impiego.
Poi c’è il tema della rivalutazione delle pensioni , proponendo pensioni pubbliche garantite ai giovani; un reddito universale, esteso anche ai migranti, che rafforzi il potere contrattuale dei lavoratori e delle lavoratrici; il potenziamento dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS, per una reale sicurezza sul lavoro e maggiori sanzioni per i datori di lavoro inadempienti; un’inversione di tendenza rispetto ai disastri ecologici e al cambiamento climatico provocati dalle logiche del profitto capitalistico; il rilancio delle politiche sociali, tramite investimenti nella scuola pubblica e nella sanità pubblica, potenziamento del trasporto pubblico, adeguate assunzioni nel pubblico impiego.