Sette tifosi arrestati per gli scontri della partita Padova-Catania e otto agenti feriti, di cui quattro della digos e quattro del reparto Mobile. Questo il bilancio comunicato dalla Questura di Padova dell’operazione allo stadio Euganeo, dove ieri sera ci sono stati violenti scontri tra gli ultras delle due squadre e le forze dell’ordine.
All’origine dei disordini, un ultras catanese che ha aperto la porta della curva, che avrebbe dovuto essere chiusa.
Ad avere la peggio, il dirigente della polizia responsabile del servizio che è ricoverato in terapia intensiva a Padova per un malore cardiaco.
In una conferenza stampa il questore Marco Odorisio ha sottolineato che l’intervento degli agenti è stato necessario a seguito dell’invasione di campo da parte di una sessantina di sostenitori catanesi, sui 1900 presenti, durante l’intervallo della finale di andata della Coppa Italia di Lega Pro tra il Calcio Padova e il Catania, obbligando tutti a tornare sui loro posti. In particolare gli agenti, dopo aver evitato il contatto tra le due tifoserie, hanno bloccato e arrestato tre supporters catanesi per resistenza aggravata.
Si tratta di due 40enni ed un 41enne già coinvolti in indagini per associazione mafiosa, rapina, stupefacenti, reati da stadio, reati contro la persona e contro il patrimonio, e già destinatari di provvedimenti di Daspo. Uno dei tre avrebbe consentito l’invasione di campo: dopo aver scavalcato il cancello della Curva Nord, senza curarsi della presenza degli steward, ha sollevato il maniglione consentendo così l’accesso di una sessantina di ultrà etnei.
Un quarto tifoso catanese è stato arrestato questa mattina mentre si stava imbarcando su un volo per Edimburgo in partenza dall’aeroporto di Milano Linate. Un quinto tifoso è stato da arrestato a Catania. Il questore ha evidenziato che né durante le fasi antecedenti all’incontro, e né al termine della partita si sono verificati contatti tra le due tifoserie. Gli agenti poi, alla stazione ferroviaria di Padova, hanno controllato altri tifosi siciliani, prima che prendessero il treno per il rientro, sequestrando aste non regolamentari e numerosi fumogeni e petardi. Nell’occasione sono stati fatti acquistare biglietti anche a 23 catanesi che ne erano sprovvisti. Proseguono le indagini della Digos di Padova e Catania per accertare se vi siano altre persone coinvolte.
Altri due ultras catanesi sono stati tratti in arresto per flagranza differita nell’ambito degli accertamenti dopo gli scontri di ieri sera allo stadio Euganeo per la partita Padova-Catania. Gli arrestati salgono così a sette.
Si tratta di un 34enne, che è stato rintracciato nel capoluogo etneo, e di un 40enne, fermato dalla Digos della Questura di Venezia; entrambi hanno a carico precedenti di Polizia per reati specifici da stadio. Sono intanto stati convalidati nel pomeriggio di oggi gli arresti di tre tifosi etnei arrestati subito dopo gli incidenti a Padova. Nei loro confronti il Gip ha disposto il divieto di accedere allo stadio per un anno.
La nota dell’assessore allo Sport del Comune di Catania, Sergio Parisi
“I fatti accaduti a Padova gettano un’ ombra negativa sulla grande dimostrazione di affetto da parte dei tifosi rossazzurri, arrivati a Padova da ogni parte del nord Italia e dalla Sicilia. Il comportamento di pochi rischia di vanificare l’effetto positivo della prima finale importante nella storia di Catania calcistica e comporta un grave danno di immagine per tutta la Città.
Esprimiamo forte disappunto per il comportamento di questa parte marginale della tifoseria etnea e ribadiamo massima vicinanza e solidarietà alle forze dell’ordine; al contempo, sosteniamo lo sforzo che l’attuale proprietà del Catania ha compiuto per fare ripartire il calcio e che non può essere vanificato da comportamenti delinquenziali.
I responsabili vanno puniti, come stabiliscono le norme, senza che questo mortifichi, tuttavia, la passione sportiva e il grande affetto della stragrande maggioranza dei sostenitori rossazzurri, protagonisti in positivo riempiendo sempre gli spalti, seppure con risultati non sempre all’altezza delle aspettative”.
La nota del sindaco di Padova
“Le scene di ieri allo Stadio Euganeo sono inaccettabili, la violenza va sempre condannata con massima severità e per nulla si addice a momenti di sport che devono portare con sé valori di condivisione e amicizia. Massima solidarietà agli agenti delle Forze dell’Ordine rimasti feriti e un ringraziamento per il lavoro egregio svolto che ha evitato conseguenze peggiori. Ora sotto la regia del Questore, tutti ci impegneremo per evitare in futuro simili situazioni”. Lo afferma il sindaco di Padova, Sergio Giordani, sui tafferugli di ieri sera.
La telefonata tra i due sindaci
Il sindaco di Catania Enrico Trantino ha sentito telefonicamente questa mattina il primo cittadino di Padova Sergio Giordani per esprimere il più sentito rincrescimento e manifestare la solidarietà della città etnea per le gravi intemperanze che sono registrate ieri sera nello stadio Euganeo per la finale di andata della Coppa Italia di Lega Pro.
Il primo cittadino di Catania ha espresso al sindaco patavino il disappunto suo e della larghissima maggioranza dei catanesi verso gli inescusabili atti di teppismo e violenza che purtroppo hanno colpito anche le forze dell’ordine in servizio per tutelare l’ordine pubblico. Il sindaco etneo ha confermato stima e amicizia nei confronti della città di Padova e che questi atti vanno considerati dei fatti isolati a opera di mascalzoni, estranei al buon senso e ai valori della convivenza civile.
Il sindaco di Padova Sergio Giordani, dal canto suo ringraziando il primo cittadino di Catania Enrico Trantino per la telefonata con la quale ha condannato gli atti di violenza accaduti ieri sera allo Stadio Euganeo, e ribadito stima e amicizia nei confronti della città di Padova, ha sottolineato che fatti simili sono inaccettabili. La violenza va sempre condannata con massima severità è, e deve rimanere estranea, allo sport che invece porta con sé valori di condivisione e amicizia. Il sindaco patavino esprimendo la massima solidarietà agli agenti delle Forze dell’ordine rimasti feriti e un ringraziamento per il lavoro egregio svolto, che ha evitato conseguenze peggiori, evidenzia che a macchiarsi delle violenze allo stadio, ieri, è stato solo un piccolo gruppo di teppisti che non vanno confusi con i tanti veri tifosi e supporter della squadra etnea.
Sotto la regìa del Questore tutti devono essere ulteriormente impegnati per evitare in futuro simili situazioni e per isolare persone che non devono trovare spazio nello sport per le loro azioni sconsiderate.