Si chiama Gastrotheca guentheri, e sembra essere l’unica specie di rana tra le oltre settemila note attualmente, a mostrare dei denti sulla mascella inferiore. Descritto sulla rivista Evolution, l’esemplare è stato esaminato dagli scienziati dell’Università della Florida, che hanno analizzato la mascella di questa specie, scoperta nel 1882 e da allora oggetto di numerosi dibattiti.
Il team, guidato da Daniel Paluh, ha rintracciato composti e tessuti specifici all’interno della presunta dentatura. Gli studiosi hanno utilizzato tecniche ad alta risoluzione per dirimere la questione. “I denti sono costituiti da dentina e smalto – spiega l’autore – ma queste strutture, delle dimensioni di un granello di sabbia, sono davvero difficili da esaminare nelle guentheri“.
Le rane sono note per l’assenza di dentatura sin dalle prime apparizioni nei reperti fossili, che risalgono a più di 200 milioni di anni fa. Il gruppo di ricerca ha stabilito che le rane hanno perso i denti in almeno 20 occasioni separate, riacquistandoli in sei episodi nel corso della loro storia evolutiva.
Sebbene questo contraddica la legge secondo cui un determinato tratto perduto non ricompare, i ricercatori suggeriscono che le rane potrebbero rappresentare una significativa eccezione a questo principio. Le Gastrotheca guentheri sono originarie delle foreste pluviali della Colombia e dell’Ecuador, ma potrebbero essere scomparse dopo il 1996, quando si registra l’ultimo avvistamento.
I ricercatori hanno esaminato un embrione di guentheri conservato nelle collezioni museali. “Queste rane non depongono le uova in stagni o ruscelli – afferma Paluh – ma sono dotate di una sacca sulla schiena da cui le uova si schiudono senza la fase intermedia di girini“. Gli scienziati hanno quindi effettuato scansioni delle mascelle dell’embrione, scoprendo dei veri e propri denti. Sebbene la posizione dei denti possa variare tra le diverse specie, la genetica alla base dello sviluppo resta simile. Il gruppo di ricerca prevede ora di sfruttare strumenti genetici per mappare l’evoluzione dei denti delle rane.
“Il DNA tende a degradarsi nel tempo – conclude Paluh – e gli animali conservati nelle collezioni museali potrebbero non essere sufficienti per intraprendere lo studio genetico. Non sappiamo se questa specie sia estinta del tutto, ma conosciamo i pericoli ambientali che molte rane devono affrontare a causa dei cambiamenti climatici, del degrado dell’habitat e di una serie di malattie“.