Fabrizio Ferrandelli, per comunicare il via libera alla grande alleanza con Forza Italia, utilizza un laconico comunicato di poche righe, lontano dallo stile “perestrojka” a cui aveva abituato: “nel corso di un incontro dedicato alla formazione delle liste e ai simboli, si è giunti ad un chiarimento e ad un accordo tra tutte le componenti presenti. Siamo pienamente consapevoli che è possibile superare in breve le incomprensioni sorte in questi giorni perché, al fine di produrre un cambiamento che migliori la qualità della vita delle palermitane e dei palermitani, trovare insieme soluzioni e delineare insieme un programma efficace da offrire alla città viene prima di qualsiasi cosa“. Da notare il plurale, “l’essere pienamente consapevoli” e “l’essere insieme”.
Ma in fondo le nubi a minacciare il sostegno azzurro al candidato sindaco dei Coraggiosi erano solo polvere da spazzare via con un soffio, polemiche di cartapesta. Lo sapeva Gianfranco Miccichè, lo sapeva Fabrizio Ferrandelli che quel matrimonio si doveva fare.
Per l’ex piddino, il nodo da sciogliere era accettare il simbolo di Forza Italia tra le liste che lo sostengono. Una soluzione si troverà, “per il bene di Palermo e dei palermitani” ma soprattutto per non compromettere il sistemone messo in piedi per affrontare, fianco a fianco, le elezioni comunali prima e poi le regionali.
Il niet di Ferrandelli aveva un po’ spiazzato gli ambasciatori, sia “azzurri”, sia “coraggiosi” (in qualche caso i ruoli e le identità coincidono, ndr) che da mesi tentano di mettere in piedi alleanze a geometria variabile in grado di sostenere l’urto di queste tornate elettorali. Come verrà superato il rifiuto del simbolo “azzurro”? Basta guardare in casa Orlando perché capire come si possa emulare la strategia di colui che il sindaco lo sa fare. E in effetti proprio dalla presentazione della lista Pd -Democratici emergono degli spunti utili agli spin doctor di Ferrandelli. In quella lista che sostiene Orlando il simbolo del Pd non c’è ma in fondo c’è. Tra un escamotagè grafico e l’altro, l’immaginazione sale al potere e ogni candidato sindaco (ad eccezione di Ugo Forello che correrà sotto il vessillo dei grillini) avrà nelle sue schiere partiti che ci sono ma non ci sono. Segno (grafico) dei tempi (politici).
Sul piano delle relazioni a lunga gittata, la pax ritrovata tra i Coraggiosi e Forza Italia. Ed è una buona notizia anche per Roberto Lagalla. La sua piattaforma programmatica ed elettorale verrà sperimentata proprio sull’asse Ferrandelli – Forza Italia – ex Udc legati a Totò Cuffaro. Se fosse saltato il sostegno delle truppe del Cavaliere, i cuffariani si sarebbero tenuti in ambasce, nell’incertezza di continuare a sostenere o meno il “Coraggioso”.
Col sereno che spunta nuovamente, anche l’ex Magnifico Rettore può tirare un sospiro di sollievo e continuare a progettare la sua Idea di Sicilia. Resta solo un dubbio. Ma alcuni dei più “pesanti” consiglieri comunali in carica di Forza Italia chi sosterranno? Confluiranno su Ferrandelli? O tireranno la volata al sindaco Orlando? C’è chi scommette sulla seconda delle due ipotesi.