Il primo giorno di scuola deve ancora arrivare per circa 400 studenti disabili gravi iscritti nelle scuole di Palermo e provincia. A più di due settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico, infatti, non sono stati attivati i servizi di trasporto, assistenza all’utonomia e assistenza igienico-personale. Una situazione che costringe molti di loro a rimanere a casa. Altri, invece, riescono a frequentare grazie ai genitori che, seppur con enormi sacrifici, hanno la possibilità di organizzarsi con il lavoro e accompagnare i figli.
Tutto per colpa dei soliti ritardi con i quali le amministrazioni competenti espletano le procedure. Si tratta di Città Metropolitana, Ufficio scolastico regionale e Regione Siciliana. Anche stavolta, come accaduto tante altre volte, non è stata conclusa per tempo la gara per l’affidamento dell’appalto alle cooperative che hanno partecipato al bando. Inoltre, è stata rilevata un’incongruenza tra gli operatori chiesti dalle scuole ed il reale fabbisogno.
Secondo gli uffici di Palazzo Comitini (Sede della Città Metropolitana), che hanno il compito di raccogliere tutte le richieste degli istituti, sarebbero 99, mentre per l’Usr ne servirebbero 174. A tal proposito il dirigente generale del Dipartimento alla Famiglia della Regione, Rino Giglione, ha convocato una conferenza di servizi per sbloccare la situazione.
Nel frattempo prosegue lo sciopero della fame iniziato ieri da Antonio Costanza, presidente di Anffas Palermo e vice di Anffas Sicilia, l’Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, e da altri componenti dell’Associazione. “Vorrei di cuore rassicurare tutti – scrive sul proprio profilo Facebook Costanza – questo NON È UN ATTACCO ISTITUZIONALE ma UNA BATTAGLIA CULTURALE IN DIFESA DEI DIRITTI, in continuità con le azioni di protesta messe in campo negli anni passati da Anffas Palermo, per ribadire con fermezza che gli ALUNNI CON DISABILITÀ NON SONO ALUNNI DI SERIE B e devono cominciare la scuola, con i giusti supporti e sostegni, già dal primo giorno, come i loro compagni”.