Continuano le occupazioni nelle scuole di Palermo. Stamattina gli studenti del liceo socio psico-pedagogico Regina Margherita hanno occupato il plesso della centrale sita a Piazza Santissimo Salvatore in centro storico.
Si tratta del secondo istituto superiore occupato dagli studenti, dopo il nautico ” Gioeni di Trabia“, dopo la manifestazione del 17 novembre in occasione della giornata internazionale dello studente.
“In questo modo, con l’occupazione di oggi – afferma Simona Pezzella del collettivo del Regina Margherita -, vogliamo esprimere ancora una volta il nostro no deciso al governo Renzi nella sua totalità, il nostro no alla riforma della Buona Scuola e delle politiche di sfruttamento e profitto portate avanti dallo stesso governo Renzi; a partire dall’alternanza scuola-lavoro, che vede gli studenti impegnati a lavorare totalmente a titolo gratuito“.
“La maggior parte delle scuole palermitane rischia di cadere a pezzi – continua Francesco Cigna, rappresentante di Istituto -. Vista la progressiva privatizzazione della scuola non esiste nessuna mediazione. Da qui, e molto altro, l’occupazione di oggi vuole, come ogni anno, lanciare un forte messaggio di dissenso alle politiche che vanno a svantaggio degli studenti e del mondo della formazione in generale”.
“Invitiamo tutte le scuole di Palermo – conclude Cigna – a partecipare all’assemblea che si terrà venerdì 25 alle ore 16, nella centrale del Regina Margherita, per coordinare insieme tutte le lotte studentesche“.
Un insospettabile assist agli studenti palermitani arriva da Alessandro Pagano, ex assessore regionale dei governi firmati Cuffaro e ora deputato salviniano. Per Pagano “Le scuole a Palermo cadono a pezzi. La protesta dei presidi e dei dirigenti scolastici del capoluogo siciliano, come riportano le cronache è eloquente. Ma in tutta la regione è così’, dalla provincia di Catania a quella di Messina, passando per gli istituti dell’entroterra”. Pagano annuncia una interrogazione alla Presidenza del Consiglio e al Miur per saper “cosa è stato fatto in questi anni con i fondi stanziati per la sicurezza nelle scuole, risorse arrivate solo in parte a quelle annunciate e in ritardo. Quali interventi sono stati eseguiti e dove”.