“Dopo notevoli investimenti pubblici e interventi volti a coniugare presenza in classe e sicurezza sanitaria messi in campo dal governo, la Regione Sicilia decide di tenere chiusi i cancelli delle scuole e di rimandare ancora una volta l’inizio delle lezioni in presenza. Tutto ciò in spregio agli accordi del 23 dicembre, ai recenti dati dell’Istituto Superiore di Sanità, alle reiterate raccomandazioni di pediatri ed esperti in pedagogia. Rimandare l’apertura delle scuole significa continuare ad aumentare le diseguaglianze sociali, significa provocare nei nostri giovani un gap formativo capace di incidere negli anni e difficile da colmare.
I nostri ragazzi e le nostre ragazze stanno pagando un prezzo molto alto non soltanto in termini di acquisizione di competenze ma anche di crescita culturale, sociale e relazionale “così, a fronte del nuovo rinvio disposto dalla Regione Sicilia sulla ripresa delle lezioni in presenza, i parlamentari siciliani del Movimento 5 Stelle.
“Sul tema scuola e contagi, i dati forniti dal Comitato Tecnico Scientifico e quelli ancor più recenti dell’istituto Superiore di Sanità, ci dicono che le scuole, pur non essendo dei luoghi a rischio zero – perché il rischio zero non esiste – non sono focolai di contagio e che gli studenti hanno sempre tenuto un comportamento più che scrupoloso.
Sulla riapertura il governo ha lavorato a lungo con impegno e serietà. Solo per il capitolo scuola e trasporti pubblici, le Regioni hanno ultimamente ricevuto ulteriori 100 milioni di euro, fondi che si aggiungono agli oltre 300 già ricevuti in estate. Non aprire le scuole è dunque una precisa scelta politica che stanno pagando e pagheranno per tantissimo tempo le giovani generazioni”