“L’esito della vicenda della nave Sea Watch 3, autorizzata a dirigersi verso il porto di Catania, è l’affermazione dei valori della solidarietà e dell’accoglienza sulla politica dei muri e dei fili spinati. Alla fine è prevalso il buon senso, da qui ora bisogna ripartire per iniziare subito a costruire un’Europa che non può e non deve più lasciare l’Italia da sola ad affrontare l’emergenza migranti”. Lo afferma la senatrice siciliana di Forza Italia, Urania Papatheu, che così commenta la decisione del Viminale sui 47 migranti sinora rimasti al largo di Siracusa, che verranno distribuiti in almeno 8 Paesi europei (al momento hanno detto sì Germania, Lussemburgo, Romania, Francia, Portogallo, Lituania, Malta e Spagna).
“Il caso Sea Watch – spiega Papatheu – dimostra che in casi del genere tutti devono farsi carico in modo condiviso e responsabile di dare un aiuto a chi ha bisogno. I diritti umani vanno difesi sempre. La risposta non era l’accoglienza dissennata della sinistra e nemmeno i porti chiusi dell’attuale Governo, il dramma dei migranti va affrontato al tavolo di un’Europa dove nessuno può più tirarsi indietro”. “Non c’è nessuna divisione in Forza Italia – rimarca Papatheu -. L’impegno che abbiamo portato avanti in questi giorni con la collega Prestigiacomo e con il coordinatore regionale Miccichè è una battaglia di civiltà in linea con i principi di umanità da sempre sostenuti dal presidente Berlusconi, del quale condividiamo la consapevolezza che la gestione del problema migranti non debba ridursi ad una esibizione muscolare”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’altra esponente siciliana del partito azzurro, la deputata Stefania Prestigiacomo che domenica scorsa era salita a bordo della Sea Watch per verificare personalmente la situazione. “La conclusione della vicenda Sea Watch, con lo sbarco dei 47 migranti, dimostra che la mobilitazione umanitaria, della comunità siracusana in primo luogo, è servita. La protesta civile ha acceso i riflettori dei media internazionali sul caso e ha certamente agevolato la fine dello stato di “cattivita’” in cui quegli esseri umani sono stati costretti per troppo tempo, dopo essere fuggiti dall’inferno libico”. Così la Prestigiacomo accoglie la svolta sull’odissea dei migranti della Sea Watch 3.
“Alla fine – aggiunge – ha vinto l’umanità, ha perso il Governo Italiano che ha pateticamente elemosinato ricovero per meno di 50 persone, tenendole in ostaggio per giorni in mezzo al mare. Salvini ha fatto lo sceriffo con i disperati e il questuante con i potenti. Intanto le regole di Dublino nessuno le ha cambiate, a testimonianza della incapacità di gestire politicamente l’emergenza profughi e ci si è limitati a mandare “messaggi” a un’Europa in cui il ministro dell’Interno non conta niente. Il “non mollo” è durato tre giorni, poi è rimasto soltanto “mollo”. In attesa della prossima sceneggiata di questo governo”.