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Il programma

Segesta Teatro Festival, da Shakespeare a Seneca: Musella, Morante e Pambieri guidano un’estate di tragedie, commedie e tanto altro

martedì 1 Luglio 2025

Saranno cuciture squisitamente letterarie quelle che muoveranno, in maniera diversa, Lino Musella che cala Shakespeare in una lingua viscerale, sentimenti ed emozioni; e Laura Morante che rilegge in maniera audace sei personaggi femminili resi immortali da Eschilo, Sofocle ed Euripide. Musella e la Morante due tra i protagonisti più attesi sul palcoscenico del Segesta Teatro Festival, diretto da Claudio Collovà, che si apre il 25 luglio al Teatro Antico di Segesta sulle note di Eugenio Finardi.

Un’edizione sontuosa che conta 11 concerti, 20 spettacoli teatrali di 10 differenti compagnie, 4 coreografie, 6 prime nazionali, 8 compagnie under 35. Riconosciuto dalla Regione Siciliana tra le manifestazioni di grande richiamo turistico e culturale, sostenuto dal MiC – Ministero della Cultura e promosso dal Parco Archeologico di Segesta diretto da Luigi Biondo, accoglierà anche uno spettacolo site specific sull’osservazione delle stelle e laboratori a tema gratuiti, che si svolgeranno tra il Tempio di Afrodite Urania e il Teatro Antico.

All’interno del programma si può cucire un unico filo teatrale che unisce tragedie e commedie, nuovi allestimenti e monologhi, oltre alle famose “albe” che ormai sono uno dei marchi distintivi di Segesta. Sabato 26 l’attore e regista Lino Musella con L’ammore nun’è ammore, originale “recita dei sentimenti” dei trenta sonetti di Shakespeare, ‘traditi’ in napoletano da Dario Jacobelli, sulle musiche del polistrumentista napoletano Marco Vidino; a stretto giro ecco domenica 27 Laura Morante che firma e interpreta Notte sfolgorante di tenebra, facendo sue le voci di tre donne greche, Clitemnestra, Elettra ed Elena, e tre troiane, Cassandra Ecuba e Andromaca: ognuna ha un modo diverso di raccontare la guerra, per tutte sconvolgente, allora come oggi. Musiche di Davide Alogna al violino e Luca Provenzani al violoncello

Dal 2 al 4 agosto, il gradito ritorno di Plauto: Simone Colombari e Emilio Solfrizzi si gettano a capofitto tra gli equivoci e i malintesi del gradasso Anfitrione e del suo servo Sosia; il 9 e 10 da Siracusa arrivano i giovani 23 attori dell’Accademia dell’INDA, in una formazione under 35, per interpretare Orestea una suite da Eschilo, diretti da Daniele Salvo che più avanti (l’11 e 12 agosto) firma anche una potente e viscerale Medea di Seneca, e indaga le forze archetipiche e ultraterrene che muovono la protagonista, interpretata da Melania Giglio.

La prima alba di quest’anno sarà nella notte di San Lorenzo (10 agosto) quando, alle prime luci del giorno Giovanni Calcagno riporterà in scena il suo Polifemo innamorato aiutato dalle marionette corporee di Bianca Bonaconza: dall’idillio di Teocrito e dalle Metamorfosi di Ovidio. Gradito ritorno il 16 e 17 agosto, del regista e drammaturgo Gabriele Vacis con i giovani di PoEM per completare la sua trilogia di indagine sulla tragedia: dopo Prometeo e Sette a Tebe tocca ad Antigone e i suoi fratelli, ispirato alla tragedia di Eschilo, ma tratto anche da Fenicie di Euripide e Antigone di Sofocle: una lettura “politica” di un personaggio controverso che Vacis cala nella contemporaneità.

Aristofane irrompe il 18 e 19 agosto, I Cavalieri non è tra le sue commedie più conosciute: Cinzia Maccagnano ha deciso di calarla in un nuovo allestimento dal taglio surreale e con una comicità molto marcata dei personaggi/attori, con e senza maschera; aggiunge un coro di cavalieri-fantocci di un circo sgangherato che rivelano una società (e un’umanità) passata e presente, appesa a dei fili sottili. La sezione teatro si chiude il 22, 23 e 24 agosto con il debutto di un Oedipus di Seneca firmato dal direttore artistico del Segesta Teatro Festival, Claudio Collovà che ha chiesto a Giuseppe Pambieri di far suo il dramma dell’uomo, ma di indagare anche il suo rapporto con gli altri, il potere, il coro, la ragion di Stato, il complotto e l’inganno (nella figura di Creonte, interpretato da Sergio Basile).

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