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l'intervista

“Rimpatriati”: cervelli in fuga tornati in Sicilia. La storia di Valerio e Maria Chiara

giovedì 23 Febbraio 2023

A volte capita che i cosiddetti “cervelli in fuga” decidano di tornare a casa. Tra questi ci sono anche Valerio Muzio e Maria Chiara Quarta. Palermitano lui, nissena lei, i due fidanzati siciliani hanno raccontato la loro storia “al contrario” a ilSicilia.it.

Classe 1989, Valerio cresce con una grande passione: quella per i viaggi. “Sin da bambino ho sempre amato viaggiare e confrontarmi con realtà diverse dalla mia, ma la mia prima esperienza all’estero arriva solo con la maggiore età, quando ho deciso di partire e raggiungere mio zio in Germania per lavorare e da lì non mi sono più fermato”.

Iscritto alla facoltà di Comunicazione Internazionale all’Università degli Studi di Palermo, Valerio studia francese e tedesco, lingue che decide di affinare prima con un lavoro a Disneyland Paris e successivamente con un Erasmus a Monaco di Baviera, città nella quale rimarrà 4 anni e conseguirà un Master of Science in Sustainable Resource Management. Nel 2016, inizia a lavorare come Project Manager e poco dopo quell’importante traguardo decide nuovamente di trasferirsi. Questa volta la meta è Madrid. Nei 5 anni che trascorre in Spagna lavora come Business Manager in un’azienda di consulenza informatica, ma “il lavoro d’ufficio mi ha sempre annoiato e non l’ho mai davvero sentito mio – ci racconta -. Ho sempre preferito lavorare a contatto con la gente e sentivo che volevo qualcosa di più. Qualcosa che mi mettesse in contatto con il mondo umanistico”.

Quel desiderio trova finalmente forma a novembre del 2022 quando Valerio, ormai tornato a Palermo, decide, insieme alla sua ragazza, Maria Chiara Quarta, laureanda in Didattica dell’Arte all’Accademia delle Belle Arti di Palermo, di dare vita ad un ambizioso progetto: Pa.Art.TiAmo.

MA COSA È PA.ART.TIAMO E COME NASCE?

Si tratta di un’associazione no-profit con l’obiettivo di attirare a Palermo un tipo di turismo legato alla cultura, dando risalto ai giovani artisti emergenti

“L’idea nasce da una domanda: qual è il nostro prodotto locale?’ Mi sono risposto: i cervelli in fuga. Ovvero ragazzi che nascono, vivono e crescono qui ma che non hanno la possibilità di sbocciare. Così nasce l’idea di creare un festival dedicato a loro”.

“Con l’aiuto di Maria Chiara ho colto al volo l’occasione di unire la mia esperienza di management, maturata all’estero, con la sua conoscenze del mondo dell’arte, scoprendo come il settore culturale e degli eventi sia un mercato vivo e fiorente, soprattutto in una città come Palermo”.

Ad oggi il team è composto da circa 50 persone, tutti volontari che hanno creduto in noi e nel nostro progetto. Solo grazie al lavoro di squadra siamo riusciti a crescere fino ad ottenere credibilità e professionalità.

COME VIENE VISSUTO IL SETTORE CULTURALE ALL’ESTERO E COSA CAMBIA RISPETTO ALL’ITALIA?

“All’estero il museo è vissuto in modo completamente diverso rispetto all’Italia. Sia in Spagna che in Germania, i musei sono dei luoghi d’incontro dove si sperimenta molto anche per attirare un pubblico giovane. Andare al museo diventa un po’ come andare al cinema” ci spiega Maria Chiara.

“Rendere l’esperienza museale diversa dalla tradizione favorisce l’avvicinamento dei giovani al mondo culturale – prosegue – e questo porta il settore culturale ad essere molto più remunerativo”.

“Il mondo dell’arte italiano – dice Valerio azzardando un’interessante metafora – può essere paragonato ad un bruttissimo sito web che, solo perché è il più famoso del mondo, attira milioni di visitatori. Ora immagina cosa potrebbe fare qual sito web, se fosse migliorato e reso molto più accattivante! Se apportassimo questo svecchiamento diventeremmo invincibili!

COME È CAMBIATA LA VOSTRA OPINIONE DI PALERMO NEL CORSO DEGLI ANNI?

“Dopo quasi 10 anni all’estero sono tornato e ho visto una Palermo diversa. Oggi la città si è molto centrificata e ha lasciato da parte le periferie. A livello sociale, invece, fino a Guttuso, la città ha saputo godere dell’arte e della sua forte identità. Ma passato quel periodo Palermo è stata più che mai associata all’immaginario mafioso e quello stigma ha perseguitato pesantemente anche gli italiani all’estero”.

“Ma Palermo non è mafia – spiegano i ragazzi – e con il nostro progetto vogliamo dare risalto a tutte quelle persone che vivono e producono bellezza all’interno della nostra meravigliosa città. Puntiamo a rivoluzionare l’identità sociale di Palermo e speriamo che anche il Comune e la Regione ci aiuti nel farlo”.

COSA DIRESTE AI GIOVANI ARTISTI PALERMITANI CHE AMBISCONO A FARE DI QUESTO MONDO IL LORO LAVORO?

L’unico segreto, secondo Maria Chiara, è Fare senza mai fermarsi.

“Bisogna essere testardi e rimanere concentrati sul proprio obiettivo senza farsi scoraggiare dagli ostacoli e dalle difficoltà che la vita ti metterà davanti. Nessun ostacolo è insormontabile, bisogno solo sforzarsi di essere ‘corna dure’.

PIANIFICAVATE QUESTO FUTURO?

“Nel corso della mia esperienza di studente e lavoratore all’estero – racconta Valerio – ho sempre avuto la pazienza di vivere giorno dopo giorno, cercando prima di imparare e poi mettere in pratica. Sapevo che avrei fatto qualcosa di bello, anche se non sapevo cosa… Però mi interessava capire dei sistemi per poi applicarli a casa dove certe cose non esistono. Rubare il meglio dal fuori per imparare e portarlo a casa. Nel mio caso, le esperienze lavorative che ho maturato all’estero si sono rivelate fondamentali per gestire l’intero progetto di Pa.Art.TiAmo“.

IL FESTIVAL

“Pa.Art.TiAmo. da Zero” è il primo festival del brand Pa.Art.TiAmo e si svolge a Palermo dal 12 al 19 marzo 2023 ed è incentrato sull’arte contemporanea con un itinerario che passa attraverso mostre pittoriche, fotografiche, scultoree proponendo anche un palinsesto che spazia tra conferenze, rassegne musicali e tanto altro intrattenimento.

Tra gli ospiti di questa edizione anche nomi noti come Ismaele La Vardera che, in quanto vice presidente della Commissione Antimafia, parlerà del rapporto che intercorre tra mafia e il mercato dell’arte giorno 13.

Giorno 15 marzo invece è il turno di Stefano Piazza che, diventato celebre con il suo format “Piazza Grande”, ha rivoluzionato l’immagine della Vucciria di Palermo. “Conosce Palermo molto bene e faremo un’intervista aperta con il pubblico che mostrerà l’uomo dietro il personaggio”.

“Siamo troppo abituati a giudicare quello che già esiste senza capire che è compito nostro migliorare le cose – aggiunge Valerio Muzio – e a volte, anche se sembra difficile e non sappiamo come fare, dobbiamo imparare a prenderci quello di cui abbiamo bisogno, ricordandoci che non c’è nulla di male a partire da zero.

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