Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ha conferito stamane la cittadinanza onoraria a Giuseppe Pignatone ex procuratore capo di Roma, nominato da Papa Francesco presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. La cerimonia si è tenuta a palazzo delle Aquile alla presenza del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, del questore di Palermo Renato Cortese e del comandante della guardia di Finanza di Palermo Antonio Nicola Quintavalle Cerere.
“Sto a Palermo da 60 anni e tornerò a Palermo in controtendenza con quanto sta avvenendo nel sud dove oltre un milione di giovani sono andati via – ha detto Pignatone – Questo passaggio conclude un ciclo della mia vita professionale, 45 anni in magistratura vissuti in gran parte in Sicilia e anche fuori sempre conservando memoria dell’esperienza e venendo accusato sistematicamente di essere palermitano e siciliano. Io credo che lo Stato italiano – ha osservato Pignatone – ha combattuto e vinto una guerra contro la mafia corleonese ,la mafia delle stragi, della sfida alle istituzioni rispettando i principi costituzionali che garantiscono la libertà della persona. Lo testimoniano le non poche assoluzioni pronunciate dai giudici palermitani che pure avevano visto cadere i colleghi e tanti servitori dello Stato. Certo la mafia non è scomparsa ma io credo che dopo l’11 aprile del 2006 la mafia non è più quella di prima, non è riuscita a ricostituire la commissione provinciale di Palermo quell’organismo di vertice che era il punto nevralgico della sua potenza e ha perso il ruolo di broker mondiale degli stupefacenti che era la ragione della sua ricchezza straordinaria. Io credo che sia giusto dire che questa mafia è stata sconfitta e che questo risultato è stato raggiunto grazie alla reazione della società civile”.
Vittorio Sgarbi, polemizzando col sindaco Orlando, attacca: “La cittadinanza di Palermo a Pignatone è un insulto a Roma, da lui gravemente diffamata, sostituendone il nome con quello della Mafia, l’ultimo gesto dadaista di Palermo capitale italiana della cultura che, grazie a Pignatone, ha assimilato Roma al suo primato mafioso. Palermo incorona e si riprende, come cittadino, il suo eroe, premiandolo per concorso esterno”, conclude.
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