LE FOTO DEGLI ARRESTATI
La polizia di stato ha smantellato una grossa “piazza di spaccio” operativa nella zona di piazza Caduti del Mare a Catania.
Secondo l’accusa, era stata affidata alla gestione per la vendita di cocaina di un ex calciatore rossazzurro, Nunzio La Torre, per conto del clan Cappello-Bonaccorsi.
Un altro gruppo, guidato da Salvatore Indelicato, si occupava della marijuana.
L’INDAGINE
L’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia, è stata avviata nel settembre del 2018 dalla Squadra Mobile di Catania. Essa ha avuto, quale suo obiettivo principale, quello di monitorare una delle “piazze di spaccio” storiche del quartiere di San Cristoforo, ovvero quella ubicata in piazza Caduti del mare.
Nel corso dell’attività d’indagine sono stati acquisiti elementi certi in relazione alla esistenza di un sodalizio ben organizzato.
Il gruppo, strutturato in due sottoinsiemi, gestiva con regolarità e costanza lo spaccio di marijuana e cocaina, con un forte controllo sul territorio.
Il sistema di basava su una perfetta distribuzione dei compiti tra pusher; sull’utilizzo di vedette e custodi delle sostanze, ma anche sull’estrema fungibilità dei ruoli a seconda delle necessità del momento.
Gli acquirenti, al secondo del tipo di richiesta avanzata, venivano prontamente indirizzati al gruppo che meglio poteva soddisfarne le esigenze.
Durante l’attività di spaccio il gruppo criminale, al fine di scongiurare i controlli di polizia, oltre a servirsi di un sistema di sorveglianza ben congegnato attraverso il controllo dei punti nevralgici della piazza, utilizzava diversi luoghi per occultare le sostanze stupefacenti.
L’operazione antidroga è stata eseguita il 10 dicembre scorso con l’esecuzione di 21 fermi, e il Gip ha poi emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 25 indagati, di cui 23 in carcere e due agli arresti domiciliari.
IL RUOLO DI NUNZIO LA TORRE
Secondo l’accusa Nunzio La Torre, un passato da calciatore nel Catania, avrebbe avuto un ruolo di vertice nella gestione del traffico e dello spaccio di droga.
Secondo la Procura La Torre avrebbe versato mensilmente cifre comprese tra i duemila e gli ottomila euro nelle casse del clan Cappello-Bonaccorsi.
Tali cifre sarebbero state corrisposte per il mantenimento degli affiliati detenuti e, in particolare, per quelli che avevano un ruolo apicale.