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La trentunesima giornata

Shock Palermo, da 0-2 a 4-3: il Pisa la ribalta e rimette in discussioni le doti dei rosanero

lunedì 1 Aprile 2024

Uno spettacolo visto e rivisto con il solito finale amaro, anzi amarissimo. All’Arena Garibaldi sembra andare in scena il remake dell’andata al Barbera, ma questa volta nessun paracadute è riuscito a salvare il Palermo. In doppio vantaggio, i rosanero si lasciano agganciare dal Pisa, da 0-2 a 2-2 in appena quattro minuti, per poi riaccendere la freccia e farsi ribaltare nel finale. Termina 4-3 il match valido per trentunesima giornata di campionato.

Dopo la magistrale punizione di Brunori e il raddoppio di Lund, i padroni di casa pareggiano con D’Alessandro e Bonfanti. In dieci il Palermo riprende in mano le redini del match con il gol dal dischetto del capitano, ma il muro non regge e crolla sul finale, con la doppietta di Tramoni.

I padroni di casa giocano un bel pesce d’aprile ai rosa. In ottica playoff preoccupano le capacità di gestione dei novanta minuti da parte del club di viale del Fante. Tra cambi sbagliati, che non hanno premiato le scelte del tecnico rosanero, e lezioni da cui i siciliani sembrano non aver imparato nulla, ai piedi della Torre pendente i siciliani scivolano rovinosamente.

Ma c’è almeno una nota positiva? Passa certamente un po’ in sordina, ma con la doppietta di oggi, il bomber italo-brasiliano è riuscito a strappare il traguardo del secondo miglior marcatore nella storia del club, con 63 reti, alle spalle del solo Miccoli, a quota 81.

La sosta è venuta in aiuto a Eugenio Corini. Le festività pasquali hanno lasciato in dono molti recuperi, eccezion fatta per Ranocchia. Senza il proprio jolly il tecnico di Bagnolo Mella rinuncia al 4-2-3-1 puntando su un più classico 4-3-3, preferendo questa volta Coulibaly a Henderson, titolare con il Venezia. Nessun restyling e nessun cambio d’abito ma si prosegue sulla stessa falsa riga.

La prima chance dei nerazzurri manda in tilt il Palermo. Dalla bandierina parte il traversone per la testa di Moreo, la conclusione viene spizzicata dal tacco di Brunori stampandosi sul palo. Il momento di confusione tra Gomes e il capitano lascia i tifosi con il fiato sospeso fino all’ultimo e decisivo intervento di Pigliacelli che mette la parola fine al primo grande brivido del match.

I rosa non si lasciano comunque intimidire, seppur qualche evidente difficoltà nel sgusciar via dai padroni di casa. I ritmi di fanno più blandi. Il Pisa mantiene bene il campo, contenendo gli ospiti e arginando al meglio i possibili pericoli. La squadra di Aquiliani è vigile, attendista e approfitta dei momenti di leggero calo dei palermitani, come l’azione costruita in velocità e terminato con il colpo di testa, terminato alto, di Bonfanti, a ridosso dell’infortunio di Coulibaly. Il numero 80, infatti, accusa la botta di uno scontro poco felice, e non sanzionato, con Caracciolo che dopo appena venti minuti lo costringe a uscire, lasciando così spazio a Vasic.

La chiave di volta, che cambia volto alla gara, arriva quattro minuti più tardi. Di Francesco si inventa un eurogol, dopo il lancio da oltre metà campo di Gomes, spiazzando Loria ma la posizione di fuorigioco ferma la festa dell’ex Lecce. I siciliani non avranno sbloccato il tabellino ma riescono ad acquisire maggiore fiducia e cattiveria. Proprio l’esterno e Brunori sono i più vivaci, mettono il fiato sul collo ai toscani e al trentaduesimo conquistano una preziosissima punizione dal limite. Alla battuta il bomber italo-brasiliano sfodera un colpo da maestro, incastonando un destro al dir poco perfetto sotto l’incrocio dei pali: 0-1.

Le parti si invertono. La compagine di Corini domina il possesso palla e, alla prima ghiotta volata, non si lascia sfuggire il raddoppio. Brunori sulla sinistra porta a passeggio i padroni di casa, imbucando in area per la corsa inarrestabile di Lund, bravo a tagliare il tutto il campo e gelido, faccia a faccia con l’estremo difensore nerazzurro, sigla lo 0-2. Prima di entrare negli spogliatoi il Pisa prova a riaprire i conti. Pigliacelli si supera sul colpo di testa di Barbieri, poi Moreo, quasi come in un rigore in movimento, si gira ma non approfitta della ribattuta, spedendo alto il sinistro.

Come all’andata o a Cremona, il Palermo apre il secondo tempo in balia degli avversari. Gli uomini di Aquilani credono nel ribaltone e spingono fino al cinquantanovesimo, quando dagli sviluppi di un calcio d’angolo D’Alessandro trova il primo centro. I padroni di casa seminano il panico in area. I rosanero alzano le barricate ma non basta e quattro minuti dopo Bonfanti pareggia: 2-2.

Tutto succede in fretta. In poco tempo i rosa vedono il tabellino capovolgersi e si ritrovano in dieci: Gomes commette un grave errore sull’appoggio di Nedelcearu, doppio giallo ed espulsione. In situazione emergenziale Corini stravolge il proprio modulo: sostituisce Di Francesco per Aurelio, punta sulla difesa a tre e tenta di salvare il salvabile.

Il pressing nerazzurro prosegue più insistente che mai ma proprio nel momento più complicato D’Alessandro atterra Vasic in area e calcio di rigore. Dagli undici metri Brunori non sbaglia più: 2-3. I toscani vanno all’arrembaggio e arricchiscono il finale di numerosi colpi di scena.

Se la scelta dei cambi non premia il tecnico palermitano, Aquilani indovina tutte le mosse strategiche da mettere in atto. L’ingresso di Matteo Tramoni ribalta la gara con una doppietta, libero nelle conclusioni e complici le dormite della disastrosa retroguardia siciliana. All’Arena Garibaldi termina così 4-2.

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