Lunedì 5 ottobre si è chiuso il calciomercato italiano.
Il Palermo ha operato fino all’ultimo negli uffici della Lega per cercare di fare il massimo per puntellare la rosa a disposizione di Roberto Boscaglia, anche se alcuni buchi evidenti sono rimasti, soprattutto a livello offensivo. Una sessione estiva da cinque in pagella, considerate le aspettative dei tifosi e il tempo avuto a disposizione dalla dirigenza.
LA PROGRAMMAZIONE
Il brand, la programmazione, #siamoaquile: dal punto di vista della comunicazione, la società rosanero ha sempre richiamato la sua volontà di tornare in auge.
Dallo scorso anno il Palermo ereditava una buona ossatura, anche se i limiti sotto il profilo del gioco erano palesi. Anche in Serie D, i rosanero faticavano a costruire gioco, con relative difficoltà di realizzazione. Problema evidenziato anche nella prima uscita stagionale contro il Teramo, dove la formazione di Boscaglia non ha effettuato nemmeno una conclusione nello specchio su azioni in tutti i 90 minuti.
Il management ha avuto diversi mesi di tempo per programmare la fase delle trattative estive sapendo, a differenza di altre realtà, dove avrebbe giocato. “La preparazione inizierà ad agosto, c’è tempo per fare le cose con calma – dichiarava l’AD Sagramola il 10 giugno scorso -. Abbiamo un piccolo vantaggio, abbiamo tempo a disposizioni e non abbiamo problemi alle spalle”.
Dalla presentazione del tecnico Roberto Boscaglia, qualcosa è però cambiato. Il progetto è divenuto biennale, così come la programmazione per andare in Serie B. Ed anche per quest’anno, la società ha preferito optare per un mercato low cost, con arrivi a parametro zero e prestiti secchi da altre società.
CARENZA DI CECCHINI D’AREA DI RIGORE
Ed è per questo che tutti si aspettavano l’arrivo di un regista dai piedi buoni e di una punta di categoria su cui costruire il progetto per un buon campionato.
Ma se a livello difensivo e acentrocampo di nomi di categoria ne sono arrivati (a completare la mediana arriverà anche Luperini), in avanti manca evidentemente qualcosa. Boscaglia aveva chiesto una punta in tutte le salse, ma il centravanti alla fine non è arrivato.
La società di viale del Fante ha infatti deciso di puntare su Rauti e Lucca, due giovani di prospettiva che però devono dimostrare tanto, anzi tutto, fra i professionisti.
Ma se, da un lato, la speranza è che i giovani esplodano, dall’altro il presente chiama a raccolta il Palermo e gli ricorda che c’è un campionato da giocare. E in campo bisogna scenderci con gli attaccanti attualmente disponibili e pronti ad una battaglia lunga 90 minuti.
Se guardiamo alle statistiche però, i dati non sono di certo confortanti. Saraniti e Valente non sono dei rapici d’area di rigore. In due, nella scorsa stagione, i due arcieri non mettono insieme 10 gol. E se in Serie C non hai un ariete che ti risolve le partite, rischi di perdere punti pesantissimi, soprattutto in un torneo così combattuto come quello del girone C.
Adesso non parleranno più gli sponsor, i sorrisi e le campagne pubblicitarie. Adesso tocca al campo, giudice ultimo del calcio italiano, dare il suo giudizio. Mercoledì si scenderà già in campo con la Ternana e in palio ci saranno già in palio altri tre punti.