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Palermo calcio: squadra dimezzata ed allenatore da definire, segnali dalla società cercasi

giovedì 6 Agosto 2020
Dario Mirri

Era il 24 luglio dello scorso anno quando Dario Mirri e Tony Di Piazza sottoscrivevano il bando con il Comune per rilevare il titolo sportivo del Palermo calcio.

Gioia, sorrisi e tanto senso di appartenenza: questa era la ricetta alla base dell’hashtag #siamoaquile. Un progetto identitario che, almeno nei piani della società, metteva al centro l’identità e la valorizzazione degli enfant du pays.

Palermo ai palermitani“, per traslare in salsa rosanero un noto motto di un politico nazionale. Una stagione nata di fretta quella scorsa, in cui Sagramola e Castagnini hanno dovuto lavorare in fretta e furia per presentare una squadra al ritiro di Petralia.

Ma ad oggi di tutto questo sembrano quasi essere rimaste soltanto le macerie. La rosa sarà quasi sicuramente rivoluzionata, si cerca un allenatore con un contratto annuale e in società fra le due anime della proprietà le cose, da qualche mese, non vanno a rose e fiori.

IL PROGETTO?

Dopo un campionato vinto nei modi e con le difficoltà di cui abbiamo già abbiamo ampiamente dibattuto, la piazza si aspettava qualcosa di più. Si pensava di sentire parole di cui, tra le mura del Renzo Barbera, non si sentiva proferire dai tempi di Walter Sabatini e Delio Rossi: progetto, programmazione, piano aziendale.

Tutto sembrava presupporre che il club si muovesse in questa direzione, a cominciare dall’ultima conferenza stampa di giugno, in cui Mirri e Sagramola avevano dettato le strategie per il mercato. Tutto ok quindi, se non fosse che ad oggi non c’è traccia ne del profilo del tecnico ne della rosa con cui si dovrebbe andare a vincere una Serie C altamente competitiva.

E’ un dato di fatto che il campionato ex Lega Pro presenta un livello abbastanza elevato, soprattutto nelle zone alte della classifica. Basti pensare che una squadra come il Lecce, che ha poi fatto il doppio salto, ha dovuto attendere cinque anni per rivedere la serie cadetta. Oppure, senza andare troppo in là con gli esempi, basta guardare alla stagione fatta dal Bari, condannato ad un altro anno di purgatorio nonostante una rosa che potrebbe tranquillamente ambire alla zona play-off in Serie B.

ALLENATORE CERCASI

Ma siamo giunti fino al 6 agosto e del Palermo calcio sul mercato non c’è traccia. Ad iniziare dall’allenatore, il cui profilo era stato ben definito da Rinaldo Sagramola in conferenza stampa. Un tecnico capace di far giocare bene le proprie squadre, esperto del campionato tanto da averlo già vinto. Tanti i nomi sondati: da Italiano a Vivarini, da Pecchia a Grosso. Ma il risultato è stato sempre lo stesso: picche. Tanto da far sbottare l’amministrazione delegato, parlando senza mezzi termini di paura nel venire ad allenare in terra di Sicilia.

Ad oggi il nome più quotato è quello di Roberto Boscaglia, attuale tecnico della Virtus Entella con un palmares di tutto rispetto per la Serie C. Ma il mister gelese chiede garanzie, ad iniziare dall’ingaggio e dagli di contratto. Al momento la società rosanero offre un contratto annuale con opzione per il secondo: troppo poco per quelli che sono i rischi nell’affrontare una simile impresa, anche in ragione del fatto della situazione della rosa.

ROSA INCOMPLETA

Dopo gli addii di importanti pezzi della rosa dello scorso anno (Ricciardo, Ficarrotta ed Ambro, tanto per fare qualche nome), sul fronte arrivi sembra non essersi mossa ancora foglia. Anzi, vi sono fortissimi dubbi sulla permanenza di alcuni elementi pregiati del roster palermitano, a cominciare da Mattia Felici, in prestito dal Lecce.

Ad oggi la formazione del Palermo calcio può contare su 12-13 elementi in grado di fare una stagione nel terzo gradino del professionismo italiano. Posto che il settore più definito è la difesa (Doda, Crivello, Lancini, Accardi, Peretti e lo stesso Pelagotti offrono ampie garanzie), a centrocampo e, soprattutto, in attacco ci sono al momento le macerie.

Proprio il settore offensivo è quello che desta più perplessità. Se già lo scorso anno per il Palermo creare gioco rappresentava un problema, ad oggi trovare attaccanti degni della categoria non sembra impresa facile.

Nel reparto avanzato si sono infatti registrati gli addii di Ficarrotta e Ricciardo. Inoltre, se Felici è in forte dubbio, non si sa il destino di Ferdinando Sforzini. L’attaccante non avrebbe problemi a rimanere in Sicilia, ma sembra essere stato scartato dai progetti della dirigenza. Se però l’esperienza della Reggina insegna qualcosa, le punte fanno la differenza, soprattutto in un campionato fisico come l’ex Lega Pro.

Mettiamo le mani avanti: il calciomercato apre ufficialmente il 1 settembre, quindi ci sarebbe tutto il tempo per porre le basi di un gruppo competitivo ed affiatato. Tuttavia, non bisogna perdere troppo tempo, visto anche il livello competitivo delle avversarie in campo. Se si vuole parlare di programmazione a ragion veduta, bisogna darsi una smossa da sabato. Il 17 agosto inizia il ritiro a Petralia e bisogna arrivarci con un’identità, con una squadra e con un progetto ben strutturato.

 

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