“Si resti, arrinesci“, la marcia silenziosa di centinaia di siciliani per fermare l’emigrazione giovanile. Massiccia la partecipazione per le vie del centro dietro a uno striscione su cui campeggia un eloquente messaggio “Si resti, arrinesci. Fermiamo l’emigrazione giovanile dalla Sicilia“.
Dopo settimane scandite da assemblee pubbliche in diversi comuni dell’isola, iniziative simboliche e flash mob, tam tam sui social network si è giunti alla prima grande marcia indetta nell’ambito della campagna “Si resti arrinesci” per dare un segnale di resistenza popolare “contro lo stato attuale in cui versa l’isola. Un presente – si legge nella nota degli organizzatori – in cui l’ inefficienza e il disinteresse della casta politica hanno determinato la fuga forzata dall’isola con il conseguente spopolamento e impoverimento dei territori”.
Già dalle prime ore del mattino Palermo ha visto giungere diversi pullman provenienti da diverse parti della Sicilia. Tanti i comuni che hanno aderito: Contessa Entellina, Balestrate, Giuliana, Salemi, Lercara Friddi, Palazzo Adriano, Santo Stefano Quisquina, Ciminna, Bolognetta, Milazzo, Messina, Cinisi, Bagheria, Belmonte Mezzagno, Corleone, Piana Degli Albanesi, Partanna, Santa Cristina Gela, Ventimiglia di Sicilia. Una mobilitazione che ha visto la partecipazione di giovani delle scuole e dell’università, i precari e i disoccupati, imprenditori e semplici padri e madri di famiglia. Presenti anche padre Garau, fra i maggiori promotori della campagna, e l’arcivescovo Corrado Lorefice.
“La giornata di oggi – ha affermato la studentessa Ludovica Di Prima – segna un importante passo nel percorso che si sta tracciando per il ribaltamento della pericolosa tendenza che strappa i siciliani dalle proprie radici obbligandoli a cercar fuori una vita dignitosa“.