La siccità e le problematiche che riguardano la nostra isola continuano ad essere tante e pare che purtroppo non si riesca a trovare una soluzione in breve tempo. La pioggia caduta nel mese di giugno ha forse interrotto la serie di mesi completamente a secco? La situazione in realtà è ancora molto critica.
Come potevamo immaginare considerando la situazione attuale, le piogge anche nel mese di giugno non hanno fornito in Sicilia apporti idrici significativi, ci sono stati soltanto pochi eventi con benefici quasi nulli per l’agricoltura, dal momento che quasi ovunque l’acqua ha potuto bagnare solo lo strato superficiale dei suoli, dal quale è velocemente evaporata.
Acqua razionata a Enna (clicca qui) e a Messina (clicca qui), il lago di Pergusa completamente a secco, il foraggio che manca (clicca qui), e le continue denunce da parte delle associazioni per la salvaguardia di agricoltori e allevatori sono solo alcune delle tante situazioni che la Sicilia è costretta ad affrontare.
Secondo la Regione il 2023 è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica e la storia non cambia anche i primi mesi di quest’anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge senza precedenti, confermando fino a questo momento questa tendenza. Abbiamo visto nei mesi scorsi (CLICCA QUI) che gli invasi sono sempre più secchi, solo a marzo, per esempio si conta meno del 90% di acqua. Secondo i dati raccolti da Anbi, l’osservatorio risorse idriche, si tratta di un valore così basso che non si registrava addirittura dal 2010.
Le alte temperature hanno prosciugato gli invasi (CLICCA QUI) rendendo la situazione idrica sempre più problematica. E se consideriamo già la scarsa disponibilità di acqua, la nostra terra ha poche speranze di vedere un barlume di luce nei prossimi anni. Una crisi che sta cominciando a diventare strutturale. Se prima sapevamo che pioveva una certa quantità di acqua di pioggia, 700 millimetri circa, adesso il dato è variato, sceso fino a 400 millimetri d’acqua. Di conseguenza, una minore quantità di pioggia corrisponde una minore quantità di acqua disponibile negli invasi artificiali, una minore ricarica di risorsa idrica e così via.
Nel mese di maggio abbiamo visto come (CLICCA QUI) il numero medio regionale di giorni piovosi è risultato pari a 4,5 a fronte di un valore normale pari a 3,1, con un massimo di 9 giorni piovosi registrato dalla stazione Sias Linguaglossa Etna Nord (Catania) e un minimo di 2 giorni piovosi registrati dalla stazione Pantelleria e da diverse stazioni del settore meridionale centrale nelle province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. Sulla rete Sias il massimo accumulo mensile di 167,4 mm è stato registrato dalla stazione Linguaglossa Etna Nord (CT), che ha rilevato anche il massimo accumulo giornaliero il giorno 9 con 65,6 mm.
Ma cosa è successo nel mese di giugno?
Un’anomalia che possiamo riscontrare nel mese appena trascorso, la si può trovare nella radicale differenza che nuovamente ha caratterizzato le precipitazioni nell’area meridionale rispetto al nord Italia, che invece ha registrato forti piogge di portata storica, oltre che all’origine di locali eventi calamitosi.