Contro la siccità “abbiamo messo a disposizione 1,2 miliardi per le Regioni: 400 milioni per progetti già in essere e 800 milioni per nuove iniziative. Il ministro Fitto mi dice che solo circa il 30% risulta essere stato finora utilizzato. Bisogna concludere entro giugno 2026. Mi auguro che il dato non sia aggiornato o che ci sia un arretrato sul quale le regioni sapranno lavorare con grande impegno per recuperare il tempo perduto“. Lo ha detto il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, durante la conferenza di presentazione del nuovo capo Dipartimento, Fabio Ciciliano.
“Abbiamo elaborato 500 interventi per un piano che si dovrebbe realizzarsi in 10 anni. Si tratta di miliardi e miliardi di euro. Dalla sola Sicilia sono arrivate 52 proposte. Basti pensare che in Italia non si fanno dighe da 40 anni. Negli anni passati non c’è mai stata una programmazione seria sulla crisi idrica – ha aggiunto -. Abbiamo sprecato e mortificato l’acqua e oggi l’acqua si prende la sua rivincita. Bisogna capire come fare per conservare l’acqua piovana, servono infrastrutture adatte e capaci“.
“C’è bisogno poi della riqualificazione della rete urbana di distribuzione, anche se l’anello più debole è quello della cultura dell’approccio all’uso dell’acqua per evitare gli sprechi – ha spiegato Musumeci -. Cominciamo a pensare all’acqua di mare e alle acque reflue. In alcune parti si stanno già realizzando strutture in questo senso. Si tratta di un processo lungo ma questo governo la strada l’ha già imboccata. Dobbiamo dotare il territorio delle necessarie infrastrutture. La cabina di regia lavora con grande impegno e speriamo che continuino ad arrivar dalle regioni i risultati sperati“.