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Sicilia al collasso: l’Isola affonda sotto i rifiuti e le discariche sono strapiene

mercoledì 7 Agosto 2019
rifiuti

Anche se per l’assessore Pierobon la situazione tornerà stabile nel breve tempo, la Sicilia è in grave crisi sul piano dell’emergenza rifiuti. Tre discariche sono Ko per non parlare della situazione di Bellolampo con la sesta vasca satura.

La Rap è pronta a trasferire l’immondizia nei siti indicati dalla Regione (Motta Sant’Anastasia, Lentini e Siculiana), ma resta ancora un mistero chi pagherà i 20 milioni di euro necessari nei prossimi 9 mesi per il conferimento fuori Palermo.

Con la settima vasca al palo (c’è il progetto, manca però la gara) Rap e Comune non hanno altra scelta che aspettare – se tutto va bene – maggio del 2020. Nel frattempo, gia da giorni i carichi d’immondizia (circa 500 tonnellate al giorno) dovrebbero “viaggiare” in direzione Motta Sant’Anastasia per raggiungere la discarica di contrada Valanghe d’Inverno. Non prima di aver “lavorato” i rifiuti nel Tmb di Bellolampo. Il costo dell’operazione è una vera e propria stangata: si parla di 70 mila euro al giorno.

L’amministrazione Orlando giorni fa – tramite l’assessore all’Ambiente Giusto Catania – ha chiesto alla Regione un contributo economico, portando avanti la tesi che “la gestione dei rifiuti a Palermo ha riflessi su tutto il sistema regionale“. Proprio ieri Catania si è incontrato con l’assessore all’Energia, Alberto Pierobon. Incontro che non ha portato soluzioni a breve termine. L’assessore regionale ha assicurato collaborazione con il governo, ma nessuna “bacchetta magica”.

Ma per l’assessore all’Energia, Bellolampo non è l’unico problema da risolvere in termini di discariche. Da qualche giorno, sono stati chiusi gli impianti di Raco di Catania, Sicilfert di Marsala e Ofelia di Ramacca. Si tratta di strutture dove viene smaltita la parte umida dei rifiuti che residua dalla differenziata. Quindi, al momento è ferma la raccolta nella zona del Trapanese come le località turistiche di San Vito Lo Capo. Ferma anche a Marsala ed ovviamente il Catanase.

Proprio per la chiusura del centro raccolta di Raco che ha ridotto di 350 tonnellate al giorno la quantità di umido che si potrà trattare in Sicilia, la Regione ha definito nei giorni scorsi il piano per garantire il corretto ciclo dei rifiuti nell’Isola in questa fase transitoria. È stata così trovata una soluzione immediata alla chiusura per manutenzione di un grosso impianto di compostaggio fino al 10 agosto come Raco. “La Regione – spiega l’assessore Alberto Pierobon – segue questi processi e vuole garantire la qualità e i controlli sul rispetto delle autorizzazioni e della normativa da parte di tutti i soggetti coinvolti, a cominciare dagli impianti e dal prodotto finale. In tal senso saremo sempre vigili sul settore. Bisogna avere il rispetto massimo dei cittadini che fanno la raccolta differenziata“.

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