L’Ars ha approvato il disegno di legge “Intervento correttivo alla legge regionale 13 agosto 2020, n. 19 recante norme sul governo del territorio”, recependo così i rilievi mossi dal Consiglio dei ministri che aveva impugnato il testo originario sulla riforma urbanistica. A favore hanno votato 45 deputati, nessun contrario e 8 astenuti.
Il Pd si è astenuto: “Questa legge è una occasione mancata”, ha detto il deputato Anthony Barbagallo.
SUPERATA L’IMPUGNATIVA DELLO STATO
“Con l’approvazione odierna del ddl 911, andiamo a perfezionare la riforma “Governo del Territorio” approvata da questo Parlamento Regionale, dopo 40 anni, il 7 Agosto del 2020″. Ne da notizia la Presidente della IV Commissione, Giusi Savarino.
“Su una materia così complessa e per troppo tempo “dimenticata”, è normale ricevere sempre nuove sollecitazioni e recepirle. È una materia in continua evoluzione, sempre perfettibile. Oggi abbiamo fatto un altro passo in avanti per dare alla Sicilia il miglior testo possibile. Abbiamo perfezionato l’approvazione del Pug (ex piano regolatore) mediante conferenza di pianificazione; il Piano Territoriale Regionale non avrà più valenza paesaggistica, e viene revocata la possibilità per i Comuni di redigere pareri su alcune materie come Commissione Via/Vas. Sono modifiche concordare con il governo Nazionale, grazie alle quali la riforma “Governo del Territorio” varata dal governo Musumeci è pienamente valida ed efficace. Un altro impegno mantenuto. Avanti così!”.
L’ASSESSORE CORDARO: “RISULTATO STORICO”
Diventa pienamente operativa la riforma urbanistica. Un’azione possibile in seguito all’accordo tra il governo Musumeci, per mezzo dell’assessore al Territorio Toto Cordaro, e i ministeri dei Beni culturali, dell’Ambiente, della Giustizia e degli Affari regionali, e che porterà adesso il Governo nazionale a ritirare l’impugnativa determinandone la piena applicazione.
«Si tratta di un risultato storico – commenta l’assessore Cordaro – che il governo Musumeci aveva inserito fra le sue priorità e che, a distanza di 42 anni dalla precedente riforma targata Mattarella-Fasino, pone la Regione Siciliana all’avanguardia. Con questa riforma ribadiamo la filosofia della tutela dell’ambiente in un’ottica di diritto regolamentato che rilanci l’edilizia e l’economia della Regione Siciliana».
Nello specifico, viene ribadita la centralità del piano territoriale regionale, con valenza esclusivamente urbanistica. Viene confermato il principio del consumo del suolo tendente a zero e della rigenerazione urbana, attraverso il recupero e il riutilizzo dell’edilizia esistente; viene introdotto il Piano urbano generale (Pug) che sostituisce il vecchio Piano regolatore regionale (Prg); sono introdotte le norme di salvaguardia che consentiranno di realizzare opere pubbliche anche quando i vincoli sono scaduti, favorendo così la realizzazione di opere infrastrutturali essenziali per la Sicilia; e viene ripristinata, infine, la possibilità di realizzare impianti e manufatti edilizi nelle zone agricole secondo la normativa nazionale di riferimento.