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Il report "Viaggiare con la bici 2025"

Sicilia in sella: il Sud che cresce grazie al turismo su due ruote

mercoledì 9 Aprile 2025

Il cicloturismo in Italia conferma la sua ascesa travolgente, trasformandosi da nicchia per appassionati a colonna portante dell’offerta turistica nazionale. A certificare questa crescita è il quinto rapporto “Viaggiare con la bici 2025”, realizzato da Isnart-Unioncamere in collaborazione con Legambiente e presentato nel corso del Forum del Cicloturismo alla Fiera di Bologna. La crescita esponenziale del cicloturismo in Sicilia fa da volano per l’economia locale, crea giovani imprese che si propongono con vecchi e nuovi itinerari sulle aree interne, borghi e parchi posti al centro del rilancio dei territori.

 

 

Un’Italia che pedala: numeri e tendenze del cicloturismo nel 2024

 

Secondo i dati nel 2024 il cicloturismo ha generato 89 milioni di presenze, con un incremento del 54% rispetto al 2023. L’impatto economico è stimato in circa 9,8 miliardi di euro. Si tratta di un settore che ormai rappresenta oltre il 10% del totale dei turisti in Italia e che ha saputo attirare un pubblico ampio e trasversale, con un forte peso delle generazioni millennial e X, ben disposte alla spesa e sempre più attente alla sostenibilità delle proprie scelte.

 

 

Loretta Credaro, presidente di Isnart, sottolinea come la bicicletta stia diventando “un’esperienza turistica trasversale”, capace di rilanciare le aree interne, favorire la rigenerazione di beni dismessi e offrire nuove opportunità di lavoro. E non è un caso che le nuove imprese nate in ambito cicloturistico siano in gran parte avviate da giovani, attratti dalla possibilità di vivere in territori marginali riportandoli a nuova vita.

Secondo Sebastiano Venneri, responsabile Turismo di Legambiente, si tratta di un fenomeno che ha prodotto “una bellissima rinascita socioeconomica”, restituendo senso, comunità e prospettive di sviluppo a borghi altrimenti destinati al declino. La bicicletta, insomma, è oggi anche uno strumento di politica territoriale.

 

Sicilia in sella: cicloturismo e rinascita dei territori

 

Anche la Sicilia, terra di problematiche strutturali e potenzialità spesso inespresse, entra a pieno titolo nel perimetro della rinascita cicloturistica italiana. Il report Isnart-Legambiente evidenzia come nell’Isola si stia consolidando un’interessante dinamica tra imprenditorialità giovanile e valorizzazione del territorio, con esempi virtuosi che uniscono turismo lento, valorizzazione ambientale e recupero sociale.

 

Alcuni esempi di cicloturismo sul territorio siciliano

Uno dei percorsi più interessanti, ad esempio, è quello della cooperativa sociale “Si può fare” di Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Qui il cicloturismo ha permesso il recupero di un antico tracciato ferroviario abbandonato e la nascita di un’offerta turistica alternativa: dalla ciclofficina ai percorsi guidati, dalla valorizzazione del patrimonio enogastronomico all’inclusione di giovani con fragilità. Il progetto dimostra come la bici possa diventare un mezzo di emancipazione sociale oltre che uno strumento economico.

Un altro esempio arriva da Palermo, dove l’associazione Social Bike propone tour guidati in bicicletta tra le bellezze del centro storico e delle periferie, con l’obiettivo di costruire un racconto urbano diverso, capace di connettere memoria, arte e mobilità sostenibile. “Le nostre biciclette raccontano storie”, si legge nel loro motto, che condensa la forza narrativa del mezzo a due ruote.

 

 

Ancora, a Caltanissetta, in un’area interna tradizionalmente tagliata fuori dai grandi flussi turistici, un gruppo di giovani ha recuperato una vecchia masseria trasformandola in un “bike lodge”. L’iniziativa intercetta il bisogno crescente di esperienze autentiche, lente, legate alla natura e alle tradizioni.

La Sicilia ha dalla sua paesaggi spettacolari, un patrimonio storico e archeologico unico e una cultura dell’ospitalità radicata. Tuttavia, a fare la differenza sono state qui le iniziative locali, spesso nate “dal basso”, con pochi fondi pubblici ma molta determinazione.

Con la sua ricchezza paesaggistica e culturale, la nostra terra offre diversi percorsi cicloturistici che permettono di esplorare l’isola in modo sostenibile e coinvolgente.

Riassumiamo brevemente una selezione di dieci itinerari imperdibili, ciascuno con una breve descrizione del percorso, del territorio attraversato e dei luoghi di interesse:

Ciclovia dei Parchi della Sicilia Un viaggio attraverso i parchi naturali siciliani, tra paesaggi montuosi, boschi e riserve naturali. L’itinerario si snoda tra il Parco dell’Etna, quello delle Madonie, delle Nebrodi e delle Zingaro, offrendo un’esperienza immersiva nella natura incontaminata dell’isola.

-Periplo della Sicilia Un itinerario di circa 1200 chilometri che segue la costa siciliana, passando per le principali città e spiagge dell’isola. Ideale per chi vuole scoprire le meraviglie della Sicilia, tra cultura, storia e bellezze naturali, senza mai allontanarsi troppo dal mare.

Sicily Divide Un percorso che attraversa l’isola da nord a sud, separando le zone più selvagge da quelle più urbanizzate. Un viaggio che alterna panorami mozzafiato e paesaggi agricoli, ideato per gli appassionati di mountain bike.

Trasversale Sicula Ciclabile Un itinerario che attraversa la Sicilia da est a ovest, collegando la costa ionica a quella tirrenica. Un percorso variegato che offre una panoramica completa dei paesaggi siciliani, dalla montagna alla pianura, dalle coste sabbiose ai terreni coltivati. L’antico tracciato, nell’antichità massima espressione di contatto e convivenza tra popoli (greci, siculi, sicani e punici), taglia trasversalmente la Sicilia e ricongiunge oggi 8 province, 55 comuni e comunità isolane, 6 parchi archeologici, 47 siti di interesse storico-archeologico-monumentale, 1 Parco, 7 riserve naturali, tantissimi musei, centri storici e insediamenti rurali tradizionali. Il cammino è percorribile da est a ovest, essendo il punto di partenza Camarina, l’antica colonia greca situata nel sudest della Sicilia, rivolta verso il mare africano.

-Ciclovia SIBIT (Sicilian Inland Bike Itinerary) Un percorso che si sviluppa nell’entroterra siciliano, toccando borghi storici, zone agricole e paesaggi naturali. Un’opportunità unica per esplorare la Sicilia più autentica e meno conosciuta.

Dorsale dei Nebrodi Un percorso che attraversa la catena montuosa dei Nebrodi, offrendo panorami spettacolari su valli e montagne. Questo itinerario è perfetto per gli amanti delle salite impegnative e delle viste mozzafiato.

Ciclovia della Magna Via Francigena Un tratto della storica Via Francigena che attraversa la Sicilia, unendo cultura, spiritualità e paesaggi naturali. Il percorso collega i luoghi storici legati al cammino dei pellegrini, con tappe in città come Caltagirone e Enna.

Ciclovia della Via dei Frati Un itinerario che percorre i luoghi più significativi legati alla spiritualità siciliana, con tappe nei monasteri, conventi e abbazie dell’isola. Ideale per chi cerca una dimensione più intima e contemplativa del cicloturismo.

Ciclovia Sulle Orme dei Mille Questo percorso ripercorre il cammino dei Mille, partendo da Marsala e seguendo la rotta storica che ha segnato l’ingresso di Garibaldi in Sicilia. L’itinerario è arricchito da siti storici, monumenti e paesaggi costieri.

Sicily Folk Bike Un viaggio che esplora le tradizioni folk e culturali della Sicilia, passando per i luoghi che conservano le tradizioni popolari. Musica, danze e artigianato locale sono i temi principali di questo percorso.

Questi itinerari non solo permettono di scoprire la Sicilia in modo sostenibile, ma offrono anche la possibilità di immergersi nella sua storia, cultura e tradizioni, il tutto mentre si esplorano panorami unici.

Alcuni degli itinerari possono essere visualizzati sul portale dell’Osservatorio Turistico e dello Sport del Dipartimento Turismo, Sport  e Spettacolo della Regione Siciliana (GeoPortale Sicilia) che illustra nell’apposita sezione “Ciclovie di Sicilia”, attraverso una serie di webmap interattive, emergenze culturali, naturalistiche, servizi di interesse turistico, etc.. contestualizzate nel territorio siciliano e con il compendio di  brevi schede, link, immagini ed informazioni generali.

 

Ostacoli lungo la strada: sicurezza, infrastrutture e governance

 

Nonostante i dati incoraggianti, il cicloturismo in Italia – e in Sicilia in particolare – continua a scontrarsi con alcune fragilità sistemiche. Il rapporto Isnart-Legambiente evidenzia come la crescita del settore sia trainata più dalla vitalità delle iniziative private che da una strategia nazionale coordinata. Manca, in altre parole, una “policy di sistema”.

Tra le criticità principali si segnala la carenza di sicurezza per chi pedala. Gli interventi normativi sono ancora disomogenei, l’educazione stradale latita e le infrastrutture non sempre sono adeguate. In molte aree, specialmente al Sud, mancano tratti ciclabili sicuri, segnaletica orizzontale e verticale, punti di ristoro, aree di sosta e pronto soccorso.

In Sicilia, l’assenza di un vero e proprio piano regionale per la mobilità dolce penalizza lo sviluppo del cicloturismo. Se alcune ciclovie esistono – come la Ciclovia dei Parchi delle Madonie o il tratto della costa tra Trapani e San Vito Lo Capo – si tratta spesso di percorsi frammentati, non segnalati o poco manutenuti. L’intermodalità resta un’utopia: treni insufficienti, autobus privi di supporti per le biciclette, scarse connessioni tra città e aree interne.

Un altro nodo cruciale è la regolamentazione della figura professionale della guida cicloturistica. In assenza di una normativa nazionale, le Regioni procedono in ordine sparso.

Anche in Sicilia manca un percorso formativo strutturato, con il rischio di lasciare questo ruolo fondamentale nelle mani di operatori improvvisati o di perdere occasioni di occupazione giovanile qualificata.

Il rapporto invita infine ad aumentare gli investimenti nel Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche: infrastrutture, ma anche campagne di promozione, formazione, educazione e digitalizzazione dell’offerta.

 

 

Il profilo del cicloturista italiano: età, gusti e spese

 

Ma chi è il cicloturista italiano? L’indagine Isnart ha tracciato un identikit preciso. L’età media è compresa tra i 30 e i 44 anni (47,7%), seguita da un’ampia fascia di “generazione X” (45-60 anni) pari al 35,4%. Sono persone con una buona capacità di spesa, attente alla qualità dei servizi e alla sostenibilità ambientale.

Il 36,7% viaggia in coppia, il 31,1% da solo e il 27,5% con amici. È un turismo che privilegia l’autenticità, il contatto con la natura e la scoperta dei territori minori. Le motivazioni sono molteplici: lo sport, ma anche la ricerca di patrimonio culturale (44,6%), la facilità di accesso (33,1%) e il desiderio di relax (30,7%).

Mountain bike e bicicletta classica le due tipologie di bici prevalenti, che da sole sono utilizzate da oltre 3 cicloturisti su 5.  Seguite da e-bike, bici da corsa e gravel. La maggior parte delle bici sono di proprietà (79,3%), mentre un 20,7% di turisti si avvale di bici noleggiate a destinazione.

La spesa media giornaliera per l’alloggio resta stabile, ma aumenta quella “extra” sul territorio, soprattutto tra gli stranieri (da 104€ nel 2023 a 132€ nel 2024). Si preferiscono hotel (53,1%) e B&B (19,5%). La qualità dell’esperienza è giudicata molto buona (tra 7 e 8 su 10), con apprezzamenti per la gastronomia e l’ospitalità locale, mentre restano criticità nei trasporti pubblici e nell’offerta culturale integrata.

Il cicloturista è digitale: il 63,1% si informa online, il 79,9% sceglie la destinazione in base alle info reperite in rete, il 39,3% in base alle offerte, il 34,6% grazie ai social, e il 18,9% consulta blog e siti specializzati.

Circa la metà dei cicloturisti in viaggio in Italia lascia recensioni online sul proprio soggiorno per esprimere la propria soddisfazione e dare feedback sui servizi utilizzati, aiutando indirettamente altri viaggiatori a prendere decisioni. E restano soddisfatti in Italia per l’offerta turistica complessiva, con valutazioni alle singole voci di giudizio che variano tra il 7/10 e l’8.

 

Tra promesse e potenzialità: cosa serve per fare il salto di qualità

 

Il cicloturismo è oggi un’opportunità strategica per l’Italia, in grado di rispondere contemporaneamente alle sfide della sostenibilità, della destagionalizzazione, del rilancio delle aree interne e della creazione di lavoro giovanile. Ma per consolidare i risultati e trasformarli in un cambiamento strutturale servono visione e governance.

 

Il rapporto Isnart-Legambiente individua tre priorità operative:

1. Aumentare la sicurezza: con azioni normative coerenti, investimenti infrastrutturali, campagne educative e presidi di pronto intervento lungo i percorsi.

2. Potenziare la rete nazionale: investendo nel Sistema delle Ciclovie, nella manutenzione, nella segnaletica e nei servizi annessi (noleggio, riparazione, info point, accoglienza).

3. Riconoscere la guida cicloturistica come figura professionale, istituendo percorsi formativi validi in tutto il territorio nazionale.

In Sicilia, tutto questo passa anche da una necessaria regia regionale che integri le esperienze già attive, metta a sistema le buone pratiche, costruisca una mappa ragionata dell’offerta e soprattutto investa su formazione, trasporti e promozione.

Oggi la bici non è più soltanto un mezzo: è una leva di sviluppo, di inclusione, di riscatto sociale. Sta ora alla politica, alla pubblica amministrazione e alla società civile decidere se lasciare che questo treno – o meglio, questo gruppo in salita – continui da solo, o se accompagnarlo e farne un nuovo pilastro del modello di sviluppo italiano.

 

Fonte Dati: Report Isnart-Legaambiente “Viaggiare con la bici 2025”

 

Nota metodologica

Il Rapporto si basa su indagini campionarie condotte dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio. Nel 2024 sono state realizzate oltre 30 mila interviste a turisti italiani e stranieri in soggiorno di almeno due notti. Tra questi, 2.800 avevano scelto la bici come principale motivazione di vacanza.

A supporto dell’indagine, è stato effettuato un sovra-campionamento regionale lungo 10 ciclovie in altrettante Regioni, con 2.450 interviste tra ottobre e dicembre 2024.

Considerando l’andamento in continua crescita del fenomeno cicloturistico e la sua sempre maggiore diffusione su tutto il territorio nazionale, si è ritenuto opportuno arricchire il campionamento nazionale con un sovra-campionamento a livello regionale: in raccordo con la rete camerale, sono state selezionate 10 ciclovie in altrettante Regioni, lungo le quali sono stati intervistati complessivamente 2.450 turisti (periodo di rilevazione: ottobre-dicembre 2024, volutamente diversificando il momento dell’analisi rispetto al 2023, in cui la rilevazione era stata effettuata durante la stagione estiva).

La domanda filtro utilizzata è stata “Ha scelto questa destinazione per una vacanza con la bici?”. Questo approccio ha permesso di approfondire le scelte, le attività svolte, i consumi e la soddisfazione dei cicloturisti, offrendo una fotografia dettagliata del fenomeno in crescita su tutto il territorio nazionale.

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