I numeri degli infortuni sul lavoro in Sicilia sono leggermente aumentati rispetto allo scorso anno, un andamento che andrà consolidato nel corso delle verifiche che verranno fatte da parte dell’istituto. Un dato senza dubbio preoccupante, gli infortuni mortali da 42 sono passati a 56. Più di dodici infortuni avvenuti in poco tempo e di soggetti che hanno perso la vita lavorando.
Andamento negativo per la Sicilia, con una media di infortuni molto più alta rispetto a quella nazionale. A sottolinearlo ai microfoni de ilSicilia.it è stato Giovanni Asaro, direttore regionale Inail Sicilia.
L’Inail ha istituito un protocollo d’intesa con la Regione Siciliana per la promozione della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro mediante proprio lo sviluppo di interventi congiunti. Una collaborazione con l’assessorato alla Famiglia per informare, formare e avviare nuove pratiche e progettualità diretta proprio per cercare di prevenire questa situazione drammatica.
E’ stato brevettato a livello europeo e regionale un simulatore per gli spazi confinati, i morti di Casteldaccia sono morti in queste circostanze. L’Inail ha avviato un progetto formativo e di addestramento portando in Sicilia un simulatore, una riproduzione delle possibili situazioni di rischio tipiche di questi contesti lavorativi. Sono stati 251 gli operatori formati e 172 quelli addestrati ad operare negli spazi confinati, ed ancora, 44 aziende coinvolte nel progetto formativo e 120 ore erogate tra formazione ed addestramento in un solo mese. Questi alcuni dei numeri del tour che ha toccato tre città siciliane, Messina, Catania e Palermo. Quello che è stato fatto in primis è testare metodologie di lavoro e procedure di sicurezza e di emergenza per il recupero degli operatori infortunati o colti da malore. “Una bellissima esperienza che ha aperto gli occhi ai lavoratori in maniera concreta“.
Progetti formativi e fondi, per esempio quello del bando Isi 2023, che l’Inail si è impegnato a garantire per quelle aziende che sostengono il miglioramento la sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro. Una serie di interventi che “noi abbiamo individuato essere prioritari rispetto ad altri“, adozioni di sistemi di gestione di sicurezza, acquisto di macchinari innovativi, di trattori, investimenti per l’aiuto dei giovani agricoltori. Un finanziamento che prevede di avere un sostegno del 65% a fondo perduto.
“Bisogna continuare a lavorare, avviare collaborazioni e farle attraverso la rete dei soggetti che possono incidere quindi associazioni di categoria, sindacati, assessorato alla salute e tutti quelli che possono contribuire a dare un sostegno e incidere in modo particolare nel settore lavorativo“. Anche per questo l’Inail ha organizzato “Studenti attivi in sicurezza“, partito dal capoluogo siciliano l’esperimento nazionale che ha coinvolto gli studenti degli Istituti superiori destinati a ricoprire il ruolo sperimentale di Rappresentante degli Studenti per la Sicurezza.
Un modo per coinvolgere e sensibilizzare i futuri lavoratori, mostrando loro quelle che sono le procedure previste dal Testo unico della Sicurezza in modo da diventare consapevoli e capire come affrontare il mondo del lavoro.