“L’attivazione urgente di un tavolo di confronto al fine di scongiurare “un preoccupante contenzioso giudiziario”. È quanto chiedono in una nota rivolta al governo regionale otto sigle del mondo della formazione professionale (Forma Sicilia, Iform Confimpresaitalia, Federterziario Scuola, Cenfop, Assofor, Anfop, Asef, Forma.re) che annunciano lo stato di crisi del settore.
Una galassia di enti che interessa circa 6 mila lavoratori che in assenza di risposte rischiano il licenziamento per poi assistere al fallimento degli enti.
“Apprendiamo a mezzo stampa – scrivono le associazioni di categoria – che i capitoli di spesa del Bilancio della Regione Siciliana, in particolare quelli relativi ai fondi destinati al settore della Formazione professionale sono ancora bloccati a causa delle mancate procedure di riaccertamento. Una paralisi finanziaria che vede dallo scorso dicembre ad oggi le casse regionali ancora chiuse, nonostante quest’anno la legge di Stabilità sia stata approvata entro l’esercizio. Il perdurare di questa grave mancanza di liquidità non consente più agli enti di onorare gli stipendi alle migliaia di lavoratori, né tantomeno di sostenere i costi di gestione.
Alla crisi finanziaria dettata dalle problematiche di bilancio – proseguono le sigle – si aggiunge la mancata rendicontazione di centinaia di corsi e misure di politica attiva del lavoro conclusi, in taluni casi anche da diversi anni, nonché la mancata decretazione di nuove attività già avviate da diversi mesi sotto la propria responsabilità dai centri di formazione professionale. Si segnala, inoltre, che ad oggi non è stata avviata nessuna attività formativa obbligatoria del programma Gol, con gravi ricadute sociali per gli ex percettori di reddito. Una congiuntura insostenibile che ad esempio vede gli enti impegnati ad anticipare risorse per intere annualità come nel caso dei primi anni dell’obbligo scolastico che volgono al termine senza aver ricevuto nemmeno il primo acconto. Tutto ciò condito da una aggravante, quella di subire tagli e decurtazioni insostenibili e non conducenti alla buona riuscita dei percorsi formativi”.