Nella sua requisitoria di 97 pagine predisposta per l’udienza in corso sul giudizio di parificazione del rendiconto del 2020 della Regione siciliana, il pm della Corte dei Conti, Maria Rachele Aronica, chiede alle Sezioni riunite di parificare il conto del bilancio ma ad eccezione del ripiano del disavanzo che non poteva essere fatto in dieci anni ma in tre anni (860 milioni di euro) e trenta capitoli del bilancio che riguardano entrate, spese e residui (attivi e passivi). Inoltre chiede di non parificare lo stato patrimoniale e il conto economico “per irregolarità”. Sarà la Sezione riunite, alla fine dell’udienza, a pronunciarsi.
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale, la Procura della Corte dei Conti contesta alla Regione di non avere fatto la ricognizione straordinaria con la rideterminazione “del suo corretto valore, di non avere costituito il registro unico dei beni inventariali, “la ricapitalizzazione sistematica di società con perdite gravi e reiterate” e “la tardiva elaborazione della conciliazione dei rapporti di credito e di debito tra le società partecipate e la Regione”.
Inoltre, la Procura segnala la mancanza “di un adeguato sistema di controllo e di verifica sui rapporti finanziari e patrimoniali con gli enti strumentali”, un vulnus che “non può che peggiorare la già di per sé grave assenza di qualsiasivoglia evidenza contabile in merito alle refluenze delle risultanze dei rendiconti degli enti in questione sullo stato patrimoniale della Regione”.
E ancora: “non vi è sufficiente contezza delle somme vincolate prelevate dal conto di tesoreria della sanità e temporaneamente utilizzate in termini di cassa per il finanziamento di altre spese; i ratei e i risconti non risultano adeguatamente valorizzati e anche nella quantificazione dei fondi e degli accantonamenti vengono riscontrate anomalie che non possono essere sottaciute”. Infine, si legge nella requisitoria, “la nota integrativa risulta carente e lacunosa, mancando in sostanza una rappresentazione chiara e immediata di taluni valori del bilancio” e “risulta difficoltoso determinare con esattezza tanto il valore finale di ciascun costo o ricavo esposto nel conto economico quanto il valore complessivo dei ratei e dei risconti attivi e passivi esposti nello stato patrimoniale”.
Riguardo al conto economico, il pm evidenzia “non trascurabili incertezze in ordine all’attendibilità del risultato economico finale”. “Chiaramente – si legge nella relazione – il non rendere adeguatamente conto dell’impiego effettivo delle risorse pubbliche non può che ledere gli interessi pubblici sottesi alla loro sana e corretta gestione a discapito della collettività amministrata per tale via gravemente danneggiata”.
Dopo la requisitoria del pm Maria Rachele Aronica che ha chiesto la parifica parziale del bilancio, l’udienza pubblica per il giudizio di parificazione del rendiconto della Regione per il 2020 è stata sospesa per circa un’ora; le Sezioni riunite della Corte dei Conti in camera di consiglio per la decisione finale.