Il Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Siciliana ha rigettato il ricorso proposto dai lavoratori del Consorzio di Bonifica di Agrigento, avverso la ordinanza del Tar di diniego di sospensiva della riforma regionale dei Consorzi di Bonifica, con la quale sono stati razionalizzati e accorpati i vecchi consorzi di Bonifica e sono stati dal legislatore regionale creati due grandi macro consorzi uno per la Sicilia occidentale con sede a Palermo e l’altro per la Sicilia orientale con sede a Catania.
Il Consiglio ha rigettato il ricorso proposto, in appello, dei lavoratori del Consorzio di Bonifica di Agrigento, contro la presidenza della Regione siciliana, la Giunta Regionale Siciliana, l’assessorato dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, e il Consorzio di Bonifica della Sicilia orientale e occidentale, avverso i decreti istitutivi dei nuovi macro consorzi, dell’ assessorato dell’Agricoltura della regione siciliana che ha quindi operato una riduzione da 11 a 2 degli enti operanti nell’Isola.
Infatti, il CGA ha statuito che il danno prospettato in ricorso – dove anche eventualmente sussistente – non incide direttamente nella sfera giuridica dei ricorrenti (già dipendenti dei singoli consorzi) i quali, nel nuovo assetto organizzativo come risultante dagli atti impugnati, hanno mantenuto intatto il loro inquadramento giuridico ed economico.
Resta pertanto in piedi l’intera impalcatura della riforma, compresi lo statuto, il regolamento organizzativo e le nomine dei commissari straordinari del Consorzio di bonifica Sicilia occidentale, Vincenzo Pernice, e Sicilia orientale, Marcello Maisano e dei due direttori generali: Luigi Tomasino in Sicilia occidentale (con competenze sugli accorpati consorzi di Trapani, Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Gela) e Fabio Bizzini in quella orientale (con competenze sugli accorpati consorzi di Enna, Caltagirone, Ragusa, Catania, Siracusa e Messina).
L’avvocato Giuseppe Ribaudo, amministrativista del palermitano, incaricato dal Consorzio di Bonifica della Sicilia orientale ha dichiarato: “Legittima e giusta risulta la decisione adottata dal CGA, stante che era palesemente illegittimo, illogico e pretestuoso l’appello proposto dai lavoratori rispetto agli interessi pubblici perseguiti attraverso la riforma del settore dei Consorzi di Bonifica di cui alla legge regionale n.5/2014, che risponde a esigenze di economicità ed efficienza della moderna pubblica amministrazione”.