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La lettera aperta

Sicilia, Safina (PD): “Sui rifiuti si paga il prezzo dell’immobilismo”

sabato 13 Maggio 2023
Dario Safina

Il deputato regionale del Pd Dario Safina, in una lettera aperta sulla gestione dei rifiuti in Sicilia, indirizzata, tra l’altro, al presidente della Regione Renato Schifani, all’assessore all’Energia Roberto Di Mauro e al presidente dell’Anci Sicilia Paolo Amenta, afferma che “la fallimentare gestione dei rifiuti paga il prezzo dell’immobilismo politico e governativo che vede periodicamente affrontare il tema solo in prossimità dell’emergenza. Prova ne sia l’ennesimo paventato aumento del 20% della Tari per il trasferimento all’estero dei rifiuti. Un vero e proprio paradosso se si pensa che già in Sicilia paghiamo costi incommensurabilmente maggiori rispetto ad altre regioni”.

Secondo Safina, “l’approccio finora utilizzato è stato quello di lanciare fumo negli occhi annunciando il ricorso ai termovalorizzatori, ma questa soluzione rappresenta un segmento non prevalente”. Le direttive europee 2008/98 e 2018/851 prevedono una precisa gerarchia: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, altro recupero (per esempio di energia), smaltimento”.

Alcuni degli obiettivi delle direttive sono i seguenti: 65% per il riciclaggio dei rifiuti urbani entro il 2035 (del 55% entro il 2025 e del 60% entro il 2030); 70% per il riciclaggio dei rifiuti d’imballaggio entro il 2030; riduzione del collocamento in discarica a un massimo del 10% entro il 2035.

L’ulteriore paventato aumento della Tari avrà un forte impatto negativo. Il rischio è quello di vanificare gli sforzi per migliorare la raccolta differenziata. Nel dossier ‘Comuni ricicloni Sicilia 2022’ sono 231 i gli enti che hanno superato il 65% e rappresentano il 60% dei comuni, con oltre 2 milioni di cittadini. Regioni come l’Emilia Romagna, avanti nell’economia circolare, hanno spento il primo inceneritore. La Sicilia è l’unica a non aver superato il 50% di riciclaggio”.

Safina segnala “la questione degli insufficienti impianti di smaltimento del percolato e dei fanghi da depurazione e in ambito di economia circolare, non si può non guardare allo sviluppo del biometano. Il dibattito non si può ridurre a ‘inceneritori si o ‘inceneritori no’, ma deve tenere alta l’attenzione sull’impiantistica per realizzare l’economia circolare. Quella del Pnrr è una sfida che non possiamo perdere”, conclude.

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