“L’applicazione da parte del governo nazionale del bollino arancione rende plasticamente evidente che i nostri ospedali non sono purtroppo in grado di reggere la pressione dovuta alla prevedibile seconda ondata di pandemia e getta nello sconforto gli operatori economici ormai stremati e quasi al collasso“. A sostenerlo è il Vice presidente della Commissione Sanità all’Ars Carmelo Pullara.
“Ancora una volta ieri in Commissione Sanità, alla presenza tra gli altri dell’assessore Razza durante il mio intervento– sottolinea Pullara – ho evidenziato che i dati che ci pervengono e la situazione che stiamo affrontando non è nuova. La seconda ondata era di fatto stata annunciata, con cadenza simile a quella dell’influenza autunnale. Oggi dovremmo interrogarci sul perché dell’essere impreparati e rincorrere soluzioni. Ho fatto bene -aggiunge Pullara – e lo dico con rammarico ad assumere una posizione critica nei confronti dell’azioni del Governo Regionale per la gestione dell’emergenza sanitaria in corso. I toni superficialmente trionfalistici del periodo Marzo – Maggio lasciano il campo alla odierna cruda realtà che ci racconta di ambulanze in coda negli ospedali e di mancanza di posti letto. Aumentando ancora i ricoveri ordinari ed in terapia intensiva, la nostra rete ospedaliera sarà costretta ad ammainare bandiera bianca. Occorre un bagno di umiltà con la capacità di chiedere aiuto e contributo a tutti, lavoratori, sindacati, parti sociali e politica, per assumere decisioni condivise e quanto più risolutive per affrontare la crisi economica e sanitaria, solo successivamente sarà il tempo del tirare le somme ognuno con le proprie responsabilità”.
“Non convince, in particolare, la soluzione odierna, dopo i ritardi accumulati, di attivare posti indistintamente negli ospedali, con una strambata rispetto alla scelta degli hospital covid. Credo che la scelta attuata abbia un pericolo insito, ovvero,quello di far divenire gli ospedali dei cluster. Una soluzione, quella proposta, -aggiunge Pullara – che se andava bene nell’improvvisazione della prima ondata ovvero oggi per correre ai ripari, di colpevoli ritardi, per ospedali costituiti a padiglioni ma risulta estremamente pericolosa per i piccoli ospedali dove la commistione, covid no covid, è facilmente realizzabile”.
“Per questo proporrò all’ufficio di presidenza della Commissione Sanità di avviare un giro di verifica presso le singole strutture sanitarie, ad opera dei singoli deputati per provincia di appartenenza al fine di velocizzare e meglio contestualizzare l’attività di verifica e monitoraggio. “Basta limitarci ad audizioni rimanendo chiusi nei palazzi – evidenzia l’onorevole Pullara – Sembra che i reparti Covid dei nostri ospedali siano oggetto di segreto di stato e invece occorre fare luce, per intervenire in modo costruttivo”.
“Inoltre ho invitato l’assessore Razza a uniformare i contratti di lavoro proposti dalle varie aziende, non può esistere questa giungla contrattuale che determina spostamenti continui di soggetti, con ricadute sull’assistenza sanitaria. Ad esempio, nel caso degli Oss ,mi chiedo quale libera professione possono esercitare, considerato che non esiste neanche un Ordine professionale? Le soluzioni adoperate finora sono artifizi che da un lato consentono risparmio di denaro ma dall’altro hanno una ricaduta negativa in termini di stabilità” . In tal senso anche in termini di programmazione la paventata utilizzazione della graduatoria del concorso per OSS, che si è svolto in puglia, ha avuto come era prevedibile e da me precedentemente chiarito, l’improcedibilità. Per quanto mi riguarda, in materia sanitaria e non solo, sono pronto ad assumermi le responsabilità qualora condivise, diversamente è chiaro che le scelte in solitudine comportano responsabilità altrettanto in solitudine”, conclude.