“Avremo una lista e il nostro candidato sindaco sarà Ciro Lomonte. Stiamo dialogando con altre associazioni e liste civiche“. Lo ha detto il presidente di Siciliani Liberi, Massimo Costa, durante un forum organizzato dall’Italpress, in merito al programma politico del movimento indipendentista in vista delle prossime elezioni amministrative al Comune di Palermo. “Siciliani Liberi” punterà innanzitutto sull’urbanistica.
“Palermo è stata costruita male, un male che viene da lontano perché dopo l’Unita’ d’Italia, anziché sviluppare la mappa a raggiera nella Conca d’Oro, è stata sovrapposta una mappa ortogonale che nel tempo ha favorito il traffico – ha spiegato Costa a Italpress – Il colpo di grazia è stato dato dagli interventi urbanistici degli anni ’50 e ’60” E affonda non senza una polemica: “L’architetto Lomonte anni fa fu autore insieme ad altri di un progetto di demolizione e ricostruzione ex novo dello Zen. Basta con la logica degli ambienti ghetto: bisogna rivalutare i quartieri”.
Pronta la replica dell’Associazione Laboratorio Zen Insieme: “Siamo esausti di ‘professoroni’ e intellettuali che, non avendo nessun contatto con la realtà dei fatti, trattano le persone come se fossero delle pietre”. Così la presidente dell’Associazione Mariangela di Gangi (foto a lato) che aggiunge: “La nostra è una comunità che ha bisogno di vivere una vita normale – conclude – i problemi esistono ma le responsabilità non sono dovute a fatti strutturali ma a carenze istituzionali“.
Secondo Costa ci sarebbe bisogno di un ripensamento globale della città. “Per cinquant’anni abbiamo puntato sul cemento armato; ad esempio l’architetto Lomonte anni fa fu autore insieme ad altri di un progetto di demolizione e ricostruzione ex novo dello Zen”.
Per questo Costa sostiene come sia necessario lavorare anche alla Regione per introdurre una fiscalità di vantaggio per la Sicilia: “Quella del Comune è la prima battaglia: se non vinciamo alla Regione non possiamo fare le cose che vogliamo realizzare“, ha sottolineato Costa che si rivolge a confederalisti e indipendentisti, con un occhio al Movimento di Beppe Grillo. “Non facciamo alleanze preventive con i partiti italiani, casomai saremo disposti a sostenere alcuni progetti dopo le elezioni. All’interno del M5S c’è una componente indipendentista; ci sono molti militanti che col cuore sono con noi però restano nel M5S perché siamo nuovi“.
Costa poi chiude con una provocazione. “C’è bisogno di una lunga fase intermedia di transazione con una moneta complementare regionale. L’abbiamo già brevettata: un certificato di credito fiscale valido solo in Sicilia da usare al fianco dell’euro”.