Sui temi della difesa paesaggistica della Pillirina interviene con una sua nota Fabio Granata, assessore ai Beni e alle Attività culturali della Città di Siracusa.
“Questo Luogo dell’Anima rappresentato dalla penisola della Maddalena– dichiara Granata- è stato salvato da un mio vincolo archeologico e paesaggistico nei primi anni del 2000, vincolo che bloccò la costruzione sia di un enorme impianto di tonnicoltura, sia di ogni possibile insediamento abitativo o ricettivo. Il vincolo fu poi reso stabile dall’attuale Piano Paesaggistico. Adesso sembra che la Pillirina possa essere interessata ad alcune richieste di ristrutturazione relative ai ruderi della batteria costiera ‘Emmanuele Russo’ di Punta Mola”.
“Il Piano Paesaggistico- continua l’assessore– pone vincoli molto dettagliati e precisi su ogni intervento da svolgere nelle aree tutelate. Invito quindi la Soprintendenza a un supplemento di attenzione e controllo sulla piena applicazione delle prescrizioni previste, che sono sostitutive e gerarchicamente superiori a qualsiasi altra previsione urbanistica”.
“La difesa della Pillirina ha rappresentato una bella pagina della storia cittadina, una pagina che obbliga a una grande attenzione e al giusto rigore nella applicazione delle norme; norme che purtroppo in alcuni recenti casi (penso ancora alla demolizione di Villa Abela e alla costruzione dell‘enorme palazzone che incombe sulla pista ciclabile) sono state ridicolizzate proprio da “distrazioni” della Soprintendenza nell’applicazione dei giusti vincoli”.
“Adesso nessuno deve evocare devastazioni che non sono più possibili, almeno alla Pillirina. Ma le norme devono essere applicate e poi occorrono i relativi e successivi controlli. Attenzione massima quindi. Sempre, e non a corrente alternata”, conclude l’assessore Granata.