E’ andata bene, ma poteva andare molto meglio. Il “cigno nero” della vicenda Sac, con l’incendio all’aeroporto del 16 luglio, è una discriminante che divide a metà anche la stagione turistica di Siracusa che rimane uno dei principali contenitori di presenze e di turismo nell’Isola.
Di diverso avviso Gian Piero Reale, presidente Confindustria Siracusa: “I nostri dati si basano sui feedback dei nostri associati. L’incendio all’aeroporto di Catania ha avuto un impatto negativo su alberghi e strutture che hanno avuto un numero rilevante di disdette e mancate prenotazioni. C’erano determinate aspettative che invece dalla secondo metà di luglio e tutto agosto non si sono realizzate, c’è stato un forte rafforzamento“.
I numeri “prendono in esame il 2022 sul 2021 – ha dichiarato Reale – I nostri associati e le nostre strutture hanno tutti lamentato un’inversione di tendenza, coincidente con l’incendio dell’aeroporto di Catania. Il dato di flessione che noi abbiamo dato del 30-40% riguarda i mesi di luglio e agosto, mesi chiave per il risultato dell’anno“.
“Ci auguriamo che i dati sul 2023 siano positivi. Abbiamo avuto questo incidente di percorso gravissimo, almeno per una fascia di operatori sul turismo. Poi nel bilancio annuale non possiamo escludere che non ci sia comunque una crescita. Sicuramente per i mesi di luglio e agosto vedremo, nei dati certificati alla fine dell’anno, una flessione. Speriamo che non ci sia un’onda lunga di allontanamento dalla Sicilia e che nei mesi di settembre e ottobre si ritorni alla normalità. Interloquiremo con la Regione e i Comuni – conclude Reale – per pensare a una campagna promozionale che possa sottolineare i grandi punti di forza della nostra terra“.