Due processi, uno con rito abbreviato e uno con rito ordinario, 23 imputati complessivi e l’accusa di aver fatto parte , con ruoli diversi, del cosiddetto “sistema Montante”, definito dagli investigatori come una sorta di rete di spionaggio messa in piedi dall’ex leader di Confindustria Sicilia per ottenere informazioni relative alle indagini a suo carico. Sono i procedimenti scaturiti dall’inchiesta della Polizia che a maggio dello scorso anno portò in carcere Antonello Montante.
Nel processo con il rito abbreviato, la prossima udienza è in programma lunedì 1 aprile davanti al gup di Caltanissetta Graziella Luparello, gli imputati sono 6 e sono accusati, a vario titolo, di corruzione, favoreggiamento, rivelazioni di segreto d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico.
Oltre allo stesso Montante sono alla sbarra l’ex comandante provinciale della guardia di finanza di Caltanissetta Gianfranco Ardizzone, il sostituto commissario Marco De Angelis, il questore Andrea Grassi, il capo della security di Confindustria Diego Di Simone Perricone e il dirigente regionale Alessandro Ferrara.
Con il rito ordinario, davanti al tribunale di Caltanissetta, verranno processati in 17: l’ex presidente del Senato Renato Schifani, l’ex direttore dell’Aisi Arturo Esposito, il caporeparto dell’Aisi Andrea Cavacece, Massimo Romano, Massimo Cuva, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata, il sindacalista Maurizio Bernava, gli imprenditori del settore sicurezza Andrea e Salvatore Calì, Rosetta Cangialosi, Carmela Giardina e Vincenzo Mistretta (tre dipendenti di Montante), il poliziotto Salvatore Graceffa; il dirigente di Confindustria Carlo La Rotonda; il maggiore della Guardia di Finanza Ettore Orfanello; il luogotenente Mario Sanfilippo e il colonnello dei carabinieri Letterio Romeo.
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