La coordinatrice dei Verdi di Palermo, Nadia Spallitta e il responsabile regionale, Carmelo Sardegna, con una nota manifestano la loro solidarietà al sindaco di Licata, Angelo Cambiano, dopo il voto di sfiducia pronunciato dal Consiglio comunale licatese nei giorni scorsi.
“Riteniamo che sia gravissimo – si legge nella nota – quello che è accaduto al sindaco di Licata, al quale va tutta la nostra solidarietà; il fenomeno dell’abusivismo edilizio, ha assunto in Sicilia ed anche a Palermo, dimensioni allarmanti. Solo negli ultimi due anni, in città, sono state accertate, circa duecentomila metri quadrati di interventi abusivi, con oltre ottocento rapporti, ai quali, tuttavia, sembrerebbe, non hanno fatto seguito i dovuti provvedimenti sanzionatori. Pur con le difficoltà riscontrate nel sito del comune, in quanto poco fruibile, sembrano essere solo sei, numero davvero irrisorio rispetto agli abusi accertati, le ordinanze di demolizione adottate negli ultimi due anni. Inoltre, non siamo riusciti a trovare nel sito del comune, l’obbligatorio rapporto mensile del segretario generale, relativo agli immobili e alle opere realizzate abusivamente“.
Continuano i due ambientalisti: “A Palermo, poi sono ancora inevase circa cinquantamila pratiche di sanatorie edilizie, in buona parte risalenti al 1985, in relazione alle quali non si ha notizia dell’incidenza sul territorio e della consistenza delle violazioni, e non è ben chiaro, in mancanza di una sanatoria, quale sia il regime giuridico delle opere abusive con istanza di condono, e come sia organizzato e se sia regolare, il sistema degli impianti e degli allacciamenti idrici e fognari. Ugualmente poco chiara appare la situazione di circa 55 lottizzazioni per oltre 3000 ville, oggetto di una denuncia privata perchè ritenute abusive, che sarebbe stata presentata sia al Comune di Palermo che alla Regione Siciliana. Sulla Regione, deve aggiungersi, che negli ultimi anni non risulta che la stessa abbia esercitato i doverosi poteri di controllo o sostitutivi sul comune di Palermo, in materia di repressione degli abusi edilizi. E’ in dubbio, che gravi sulla amministrazione pubblica, un preciso obbligo di tutela del territorio sancito dal DPR 380/2001, e che tale controllo tuttavia potrà essere garantito potenziando e riorganizzando i settori che si occupano di abusivismo edilizio, ivi compresi il nucleo operativi, che invece oggi appaiono sottodimensionati (circa 40 unità). Secondo i dati Ispra, Palermo, è una delle città che maggiormente ha consumato, sia in modo lecito che illecito, negli anni il suo territorio, con i conseguenti danni all’ambiente; infatti, il processo di disgregazione e distruzione di aree agricole e naturali, la sistematica eliminazione del verde nelle zone periurbane e urbane, altera gli equilibri del nostro fragile sistema ecologico e mette a rischio anche la salute dei cittadini“.
Infine, la Spallitta e Sardegna concludono dicendo che: “Dall’analisi dei dati sull’abusivismo edilizio e sul consumo del suolo, emerge come a Palermo sia mancata e non sia stata attuata una valida programmazione urbanistica, per cui diventa oggi indispensabile approvare al più presto il nuovo ‘Piano regolare generale del comune’ che, anche attraverso piani di recupero e di riqualificazione del nostro territorio, così gravemente compromesso, in modo partecipato, trasparente e condiviso, affronti e risolva questi delicati temi“.