Il vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, Luca Sammartino è stato sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno (CLICCA QUI). L’esponente della Lega è stato coinvolto nell’operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale di Catania, che hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di undici persone tra esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori accusati, a vario titolo, di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti.
La notizia ha scosso il mondo della politica siciliana e le reazioni non sono mancate.
Il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino ha commentato l’inchiesta sottolineando come “il degrado politico, istituzionale, morale che emerge in queste settimane con le numerose indagini e relative misure cautelari per voto di scambio e patti con la mafia è sconcertante. E’ segno che l’economia di molte aree della Sicilia è ancora in mano a faccendieri, corrotti, a politici che tradiscono il loro compito di essere al servizio della collettività. Ma anche del fatto che il voto, da strumento di democrazia e per cambiare la propria condizione, viene forzato, mercificato e messo al servizio del malaffare per l’interesse di alcuni. Questo è danno, è prepotenza, violenza contro la collettività e la gente onesta. E’ puro squallore“.
Anche Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, ha commentato l’inchiesta: “Siamo fortemente delusi da questa politica che dimostra di non occuparsi dei reali bisogni dei lavoratori, dei cittadini, dei giovani e degli anziani. Adesso si avvicinano le elezioni, ci saranno nuovi programmi e nuove promesse. Promesse sino ad oggi non mantenute. I siciliani hanno bisogno invece di risposte concrete“. E aggiunge: “Lo abbiamo sempre detto che servono programmi con una scadenza da concordare e rispettare nel segno della trasparenza e della legalità ma che soprattutto ci siano controlli e un confronto continuo con le organizzazioni sindacali“.
“Siamo e rimaniamo garantisti e siamo certi che il collega Luca Sammartino, di cui conosciamo il senso delle Istituzioni e la sua abnegazione nel servire la Sicilia, dimostrerà la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati”. Lo dicono in una nota i deputati del gruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana Marianna Caronia, Giuseppe Laccoto, Vincenzo Figuccia, Salvatore Geraci e Mimmo Turano.
Sulla sospensione di Sammartino interviene anche il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca. “Apprendiamo sgomenti della notizia dell’inchiesta che vede tra i coinvolti anche il vicepresidente della Regione siciliana Luca Sammartino, responsabile dei rapporti con il parlamento. Riteniamo che il presidente Schifani debba immediatamente ritirare le deleghe al suo numero due”.
“I fatti di cronaca che riguardano il vice presidente della Regione Siciliana Sammartino, se confermati, sono gravi e impongono alla politica una riflessione seria e concreta. Considerando che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva, è assolutamente necessario che i partiti applichino a monte degli anticorpi, così come fa da sempre il Movimento 5 Stelle”.
“I fatti che riguardano Luca Sammartino dimostrano che siamo di fronte a una ecatombe politica del governo Schifani“. Ha dichiarato il vicepresidente dell’Antimafia e dell’anticorruzione regionale, Ismaele La Vardera. “Sammartino infatti è il numero due di Schifani e mi auguro che il presidente della Regione lo rimuova immediatamente e che faccia una seria riflessione sulla prosecuzione del suo mandato come governatore”
Dall’opposizione è arrivata anche la dichiarazione del capogruppo del M5s all’Ars Antonio De Luca: “L’ennesimo terremoto giudiziario che in queste ore sta squassando la politica in Sicilia e che ha coinvolto il vicepresidente della Regione Siciliana, Sammartino, referente di Salvini nell’isola e numero due del governo regionale, non può non indurre una riflessione: la questione morale, che per il M5S è sempre stata un caposaldo indiscusso e non negoziabile, deve tornare in cima all’agenda politica, altrimenti alle urne, in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali, sarà il deserto.
In merito all’indagine che ha coinvolto l’assessore e vice presidente della Regione Luca Sammartino, Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars afferma che “Un’altra indagine scuote la Sicilia, questa volta coinvolge il governo Schifani arrivando al vicepresidente della Regione. La preoccupante escalation di vicende giudiziarie che interessano politici ed amministratori dimostra la necessità di diffondere a tutti i livelli la cultura della ‘buona amministrazione”.
Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle afferma: “Un quadro agghiacciante e sconfortante su cui farà piena luce la magistratura. In questi giorni si parla della classe politica siciliana non nel merito dell’attività amministrativa, ma per questioni giudiziarie. L’anormalità sta diventando normalità. Proprio come è accaduto troppo spesso in passato. La Sicilia ha fame di legalità e chi serve le istituzioni deve esserne testimone specchiato. La classe politica siciliana deve trarre le opportune conclusioni e, come ho già detto in passato, autoriformarsi senza esitazioni”.
Dalla nuova inchiesta siciliana sul voto di scambio arriva “la conferma che il centrodestra non può assolutamente parlare su questi temi perché da Nord a Sud è una questione generale, che riguarda poi in particolare le amministrazioni di centrodestra, da sempre notoriamente indifferenti alla penetrazione della corruzione, alle infiltrazioni della malavita e al voto di scambio politico-mafioso, che noi come M5S abbiamo rafforzato nel 2019“. Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte.