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Le misure

Voto di scambio e corruzione, emesse undici ordinanze: sospeso il vice presidente della Regione Sammartino CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 17 Aprile 2024

I Carabinieri del comando provinciale di Catania stanno eseguendo un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di undici persone tra esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori accusati, a vario titolo, di scambio elettorale politico – mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti.

Tra gli arrestati il sindaco di Tremestieri Etneo (CT), Santi Rando. Ai domiciliari il suo oppositore politico, Mario Ronsisvalle, poi suo alleato. Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione ed esponente di spicco della Lega Luca Sammartino.

Acquisiti nell’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania e condotta dal Nucleo investigativo di Catania tra il 2018 e il 2021 (nella presente fase, in cui non è stato ancora attivato il contraddittorio con gli indagati), tanto gli accordi illeciti tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo (CT) ed elementi vicini alla cosca mafiosa “Santapaola-Ercolano, riguardanti l’elezione nel 2015 dell’attuale Sindaco Santi Rando, quanto la successiva “degenerazione affaristica” dell’Ente, messa in atto dai funzionari infedeli mediante numerose corruttele, per concedere permessi e assegnare lavori agli “imprenditori amici”.

L’indagine si è articolata in complesse attività tecniche e dinamiche, svolte grazie ad intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche ed a servizi di osservazione a distanza, ulteriormente riscontrate da dichiarazioni di collaboratori di giustizia ed acquisizioni documentali. Le risultanze investigative di natura tecnica sono state riscontrate dalle dichiarazioni accusatorie rese da alcuni collaboratori di giustizia, già affiliati alla medesima famiglia, ed in particolare Silvio Corra, già responsabile del gruppo Nizza, e Salvatore Bonanno, soggetto che aveva già fornito dichiarazioni di rilievo in tempi precedenti all’esecuzione delle indagini in argomento.

Le attività investigative hanno esplorato le dinamiche interne al citato Ente Locale ed è emersa la dettagliata pianificazione di numerose corruttele, che avrebbero visto in Rando e Giovanni Naccarato (Dirigente della Direzione Lavori Pubblici e della Direzione Pianificazione del Territorio-Urbanistica), oltreché in Cosentino e Puccio Monaco (Architetto e all’epoca dei fatti consulente del Sindaco a titolo gratuito), i funzionari corrotti, i quali avrebbero ricevuto denaro e altre varie utilità, quasi sempre grazie alla costante e “professionale” attività di intermediazione dell’ingegnere. Paolo Di Loreto, per concedere permessi e assegnare lavori agli imprenditori amici.

Tra i destinatari della misura cautelare, infatti, figurano anche quattro imprenditori (di cui uno già deceduto per cause naturali) emersi nell’ambito di altrettante vicende corruttive, in relazione alle quali avrebbero beneficiato, in cambio di denaro e altre utilità elargite illecitamente ai pubblici ufficiali, della concessione di permessi comunali (autorizzazioni a costruire e cambi di destinazioni d’uso) e assegnazioni di lavori pubblici (ristrutturazioni e manutenzioni di edifici pubblici), anche solo promesse, come nel caso dell’appalto relativo alla ristrutturazione della locale Caserma Carabinieri, poi mai verificatosi.

Ulteriori indagini avrebbero fatto luce su quella che la Procura definisce “la successiva ‘degenerazione affaristica’ dell’Ente, messa in atto dai funzionari infedeli mediante numerose corruttele, per concedere permessi e assegnare lavori agli ‘imprenditori amici‘”. Emergerebbe inoltre, secondo la ricostruzione dell’accusa, “una strategia dei vertici comunali” finalizzata a “neutralizzare ogni forma di opposizione politica“.

Per la Procura sarebbe stato “l’accordo corruttivo con lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsivalle, poi transitato tra i sostenitori di Rando per le amministrative del 2021“. Ronsisvalle, titolare di una farmacia a Tremestieri, contesta la Procura “anche grazie all’intervento di Luca Rosario Sammartino, principale referente politico del sindaco, all’epoca dei fatti deputato regionale e attuale vicepresidente della Regione, sarebbe stato avvantaggiato attraverso la riduzione del numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale, promettendo in cambio il sostegno elettorale, per le elezioni europee del 2019, al candidato sostenuto dal Sammartino“.

Uno scambio di favori, con la riduzione del numero di farmacie a Tremestieri Etneo, per ottenere voti per l’allora candidata alle elezioni europee del 2020, Caterina Chinnici, totalmente estranea all’inchiesta, quando Luca Sammartino, allora deputato regionale, faceva parte del Partito democratico. E’ una delle contestazioni mosse dalla Procura di Catania al vice presidente e assessore regionale della Lega.

Secondo i Carabinieri, lo stesso Sammartino si sarebbe inoltre adoperato per porre in essere attività di vigilanza e di “bonifica” tecnica dei locali della sua segreteria politica avvalendosi di personale dell’Arma dei Carabinieri in servizio ed in quiescenza, cercando inoltre di acquisire informazioni riservate circa l’eventuale pendenza a suo carico di procedimenti penali.

Luca Sammartino, vice presidente della Regione e assessore all’Agricoltura nel governo di Renato Schifani, era appena rientrato ieri dal Vinitaly dove ha gestito la partecipazione della Sicilia alla Fiera di Verona. In passato era stato esponente dell’Udc, poi passato al Pd e successivamente era confluito in Italia viva, prima di approdare alla Lega. Per il governo Schifani ha anche la delega ai rapporti con l’Assemblea regionale siciliana. Proprio per quest’ultima è in vista la revoca.

Appresa la notizia il governatore della Sicilia, Renato Schifani, si è messo subito al lavoro. Probabile, a questo punto, che Schifani tenga per sé la delega almeno fino alle elezioni Europee. La sospensione per un anno impedirà a Sammartino anche di svolgere il ruolo di deputato regionale, è iscritto nel gruppo parlamentare della Lega.

Senz’altro allarmante e indicativo di una personalità incline a commettere azioni delittuose è il comportamento dell’indagato, diretto alla ricerca di informazioni sull’esistenza di indagini a suo carico, anche istigando altri a commettere reati pur di fornirgliele“. Lo scrive il gip di Catania, Carla Aurora Valenti, sul vicepresidente della Regione Luca Sammartino. Il giudice sottolinea, inoltre, “la gravità dei delitti di corruzione propria commessi, la capacità del Sammartino di incidere pesantemente nelle scelte dell’amministrazione comunale di Tremestieri Etneo (basti pensare, in via esemplificativa, alle imposizioni di voto ai consiglieri comunali Smecca Ferdinando e Torre Giancarlo), la sua condivisione del progetto che avrebbe alterato le regole di un’onesta competizione elettorale, progetto alla cui realizzazione ha collaborato attivamente, traendone anche benefici personali, l’intervento con i funzionari regionali fondamentale per l’illecito risultato avuto di mira”. La commissione parlamentare antimafia ha disposto l’acquisizione degli atti dell’inchiesta.

Il prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi ha sospeso dalla carica il sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando e il consigliere comunale Mario Ronsisvalle, coinvolti nell’operazione ‘Pandora’ sottoposti rispettivamente alla custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari. Lo rende noto la Prefettura di Catania.

LA RICOSTRUZIONE

Luca Sammartino avrebbe incontrato, nel 2015, esponenti di spicco del clan Santapaola. Lo ricostruisce il collaboratore Silvio Corra le cui dichiarazioni, alcune su fatti appresi direttamente e altri ‘de relato’, sono ritenute attendibili dala Procura di Catania. Corra era entrato in Cosa nostra nel 2004 grazie alla sua parentela con il cognato Angelo Santapaola, già responsabile dell’associazione sino al suo assassinio nel settembre 2007.

Dopo la sua scarcerazione, nel 2013, era diventato uomo di fiducia del reggente dell’epoca, Francesco ‘Colluccio’ Santapaola, e gestiva la cosiddetta ‘carta delle estorsioni’. Ha iniziato a collaborare con la giustizia il giorno di Ferragosto del 2020, mentre era libero. Nel provvedimento cautelare la Procura ricostruisce un episodio in cui Corra aveva personalmente accompagnato l’esponente di vertice dell’associazione mafiosa, Francesco ‘Colluccio’ Santapaola, a casa di Vito Romeo per riunioni tra loro ed esponenti politici, e in particolare il candidato sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, un cognato di Romeo e un’altra persona di cui forniva una descrizione fisica, ma di cui non sapeva altro.

Corra aggiungeva che in un paio di occasioni a queste riunioni aveva visto arrivare anche un altro soggetto che, “nell’album fotografico esibitogli, riconosceva nella fotografia raffigurante l’effige di Sammartino, ma di cui non sapeva il nome“, ricordando di averlo visto una-due volte. Alla riunione Corra non ha partecipato, ma avrebbe appreso poi da Romeo che avrebbero appoggiato il candidato sindaco che avrebbe portato a loro “lavoro e soldi”

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