Finora si era riuscito ad ascoltare solo un ‘Gua‘, una pezzo di una parola, che poteva essere ‘Guarda‘, pronunciata da uno dei due piloti e incisa nell’ultimo tratto del nastro che girava nella scatola nera del Dc9 Itavia, precipitato, il 27 giugno 1980, mentre andava da Bologna a Palermo con 81 persone a bordo.
I tecnici di RaiNews24 hanno ripulito quell’audio, conservato sul sito stragi80.it, scoprendo che, in realtà, la parola pronunciata è “Guarda cos’è?”.
L’audio è andato in onda oggi, all’interno di un’anticipazione esclusiva del reportage firmato da Pino Finocchiaro per il prossimo 40° anniversario della strage.
Tanti i depistaggi e le omissioni istituzionali. Il Ministero della Difesa e quello delle Infrastrutture , infatti, sono stati condannati per “omessa attività di controllo e sorveglianza della complessa e pericolosa situazione venutasi a creare nei cieli di Ustica“,
Lo Stato dovrà dunque risarcire con 330 milioni di euro la compagnia aerea Itavia fallita dopo l’abbattimento del suo Dc9; risarcimento anche per i familiari delle 81 vittime per “l’esplosione esterna dovuta a missile lanciato da altro aereo”. Lo ha deciso nei mesi scorsi la Cassazione confermando la responsabilità dei ministeri.
AGGIORNAMENTO:
La Procura di Roma, secondo quanto ha appreso l’ANSA da fonti giudiziarie, ha disposto l’acquisizione della traccia audio andata in onda oggi su RaiNews24. Si tratta dell’ultimo tratto della registrazione incisa nel ‘cockpit voice recorder‘ di bordo da cui, finora, si era riuscito ad ascoltare solo un ‘Gua‘, una pezzo di parola, che poteva essere ‘Guarda‘, pronunciata da uno dei due piloti.
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